Cadavere non identificato di Patricia Cornwell

Patricia Cornwell in Cadavere non identificato (Mondadori, 2000) torna con la mitica Kay Scarpetta e le sue storie incredibili.
Intendiamoci, le storie sono reali e assolutamente veritiere, incredibile è come quest’autrice riesca a tenerci incollati alle pagine di ogni sua storia, capitolo dopo capitolo, libro dopo libro.

Siamo a Richmond.
All’interno di un container proveniente da Anversa viene ritrovato un cadavere.
Una macabra scoperta, non c’è che dire.
Ben presto le forze dell’ordine giungeranno sul posto e più precisamente toccherà alla nostra Kay Scarpetta trovare il famigerato bandolo della matassa.
Una matassa decisamente ingarbugliata. Certo, nel suo lavoro è sempre così, eppure quest’indagine sembra celare non poche difficoltà.
Non solo sarà difficile risalire alla modalità della morte ma anche all’identità della vittima.

L’unica traccia alla quale disperatamente aggrapparsi?
La macabra firma dell’assassino: Loup-Garou.
Un’antica leggenda che spaventa, un nome che porterà la nostra in Francia, a dar la caccia a questo fantomatico criminale.
Strani indizi porteranno Kay a una conclusione che avrà davvero dell’incredibile, ma non sarà solo questo, a scuoterla.
La sua mente non sarà focalizzata solo sull’indagine perchè la sua vita privata ha subito parecchi scossoni e mantenersi lucida potrebbe non esser così facile.
E l’assassino potrebbe decidere di approfittarne…

Un caleidoscopio di emozioni contrastanti, emozioni sincere che aleggeranno attorno a noi, scagliandoci addosso una sinestesia incontrollabile.
Una vicenda dedicata a chi ama i thriller che tengono col fiato sospeso fino all’ultimo e, ovviamente, la mitica penna di Patricia Cornwell.
Penna che disegnerà per noi personaggi (anzi, persone) che ormai consideriamo vecchi e cari amici e li farà vivere (e soffrire) in uno scenario evocativo, uno scenario che, sebbene distante dalle nostre giornate, non faticheremo a fare nostro.
Aggiungete al tutto dialoghi che rasentano la perfezione e avrete un quadro chiaro della situazione.

L’ennesimo colpo da maestro di questa prolifica scrittrice, da leggere sotto il sole o in casa, al riapro dal freddo.
Poco importa il dove e il quando, questo è il libro giusto se si vogliono passare ore liete. E un po’ inquietanti.