Bob Dylan. Blowin’in the Wind
- Autore: Dario Salvatori (a cura)
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2016
Ancora Bob Dylan. Ancora su Bob Dylan. Una sorgente trasversale di analisi poetico-musicali. Una fenomenologia senza fine. Il Bob Dylan curato da Dario Salvatori per le Edizioni Clichy, in “Blowin’in the Wind” (2016) inquadra il mito secondo il taglio della collana Sorbonne che ospita il volumetto: un buon numero di buone foto, biografia e introduzione del curatore, un compendio di dichiarazioni, qualche testo di canzone leggendaria.
Il personaggio che ne emerge (l’uomo rimane un mezzo mistero) è criptico e provocatorio secondo agiografia. Come definire altrimenti un tipo che di Like a Rollig Stone dice che
“è come un conato di vomito”.
E intorno al senso ultimo del suo lavoro che
“il tuo compito è far sentire alla gente le proprie emozioni, non le tue. Un performer, quando sa fare il suo mestiere, non prova alcuna emozione”.
E ancora, relativamente alla politica:
“Guardo quelli al potere, quelli che ci governano, e vedo che non hanno capelli in testa”.
Iconico, laconico, visionario, sfuggente Bob Dylan. Qualcosa di altro, di ulteriore dal cantautore sic et simpliciter (tra le tante altre cose, Bob Dylan è stato ed è anche scrittore, poeta, scultore e pittore). Artista capace di sfidare le convenzioni della musica pop assumendo la controcultura anni Sessanta come faro ideologico. Capace di traghettare la protest-song verso coordinate aggiunte, che attingono dalla letteratura e dalla storia americana. Quindi di coronare le sue ballate di temi obliqui e contigui come la politica, il sociale, la filosofia. Del suo tratto musicale è finanche superfluo accennare, col tempo e nel tempo ha attraversato e tagliato tutti i generi: folk, rock, blues, country, jazz, swing, compresa la musica popolare scozzese e irlandese.
La lunga introduzione al volume di Dario Salvatori si sofferma soprattutto sulla clamorosa assegnazione del Nobel (“per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”) e sul dibattito che ne è seguito: le canzoni possono o non possono costituire letteratura? Solo in pochissimi casi: se a scriverle è un canta-poeta che di nome (d’arte) fa Bob Dylan, sì.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Bob Dylan. Blowin’in the Wind
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