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Recensioni di libri

Ballate di Stefano Benni

Benni prende le distanze da tutte le cricche poetiche con i loro imperativi e canoni stilistici e regala ai lettori un libro di poesie lontano dagli stilemi poetici usuali, divertente e addirittura dissacrante.

Davide Morelli
Davide Morelli Pubblicato il 23-08-2022
Ballate

Ballate

  • Autore: Stefano Benni
  • Categoria: Poesia
  • Casa editrice: Feltrinelli

Le poesie di Stefano Benni raccolte in Ballate (Feltrinelli, 1991) sono così diverse dagli stilemi usuali con cui molti credono di fare poesia. Lo scrittore non si prende sul serio e non assume pose. È così distante dalla poesia neolirica, che celebra intimismo e natura, così come dalla poesia di ricerca, che aspira a una presunta oggettività. Benni prende le distanze da tutte le cricche poetiche con i loro imperativi e canoni stilistici. È divertente, addirittura dissacrante. Il suo è uno sberleffo nei confronti di chi è troppo serioso e impegnato.

Benni riesce a fare poesia brillante e allo stesso tempo a spiazzare il lettore, non utilizza parole arcaiche, desuete, difficili, adoperate invece spesso da poeti di ogni tipo. Sono poesie che si leggono tutte d’un fiato. Sono leggibili e al tempo stesso riescono sempre a non scadere nell’ovvio, ad avere dignità letteraria. Sono così ironiche al punto da essere anche autoironiche, in un mondo come quello poetico in cui ad esempio il genere satirico è poco praticato e la cui causticità spesso comprende tutto tranne l’autore, che si mette sopra un piedistallo a pontificare, Benni invece è un autore che non si sente superiore agli altri ed è aperto al mondo; il suo non è un atteggiamento snobistico, elitario, ma dimesso, umile.

Nonostante il suo talento e la sua cultura lo scrittore si relaziona agli altri, insomma, come uno di noi. La sua irriverenza è sempre rivolta al potere e a chi lo pratica, non al popolo. Le cose sono complesse, il mondo va alla malora, la società occidentale è in declino inarrestabile, nessuno ha la bacchetta magica, trovare delle soluzioni è difficile, metterle in pratica lo è ancora di più, ma leggendo queste poesie tiriamo un sospiro di sollievo e sorridiamo alla vita perché abbiamo trovato un autore che si ispira alla leggerezza di Italo Calvino (o meglio, a lui attribuita), secondo cui bisogna prendere la vita sottraendo un poco del suo peso immane grazie all’ironia, senza per questo essere vuoti né superficiali.

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In fondo Benni già nelle prime pagine ci comunica che alle volte per cambiare vita o anche solo per approcciare meglio l’esistenza è sufficiente anche avere una sola e piccola idea. Insomma avere una piccola intuizione talvolta può bastare a vivere meglio, a rendere la vita molto più accettabile, ma per ottenere ciò non bisogna essere omologati, bisogna rivendicare la propria unicità.

Molto intelligente anche la poesia intitolata Lo psicanalista selvaggio, che mette alla berlina la fede smisurata che taluni hanno nei confronti dei terapeuti. Un’altra poesia capolavoro è intitolata Gli ipocriti, che ironizza sui letterati, sui premi inutili, sulle mafie letterarie. Ma noi italiani siamo un popolo abbastanza ipocrita e conformista culturalmente, sempre pronto a versare lacrime di coccodrillo, facendo necrologi improvvisati sui social su questo o quell’uomo di cultura, come se lo avessimo conosciuto personalmente o come se avessimo letto molti suoi libri. Quindi non c’è da stupirsi: l’ipocrisia è un difetto congenito di noi tutti, anche dei letterati. Non è un caso che l’autore talvolta non risparmi le invettive contro intellettuali, moralisti e tromboni.

Benni pur essendo accessibile a tutti non banalizza, non volgarizza la vita, anzi la descrive in tutte le sue sfumature con appropriatezza verbale e ricchezza lessicale da par suo. In definitiva Ballate è un libro da leggere per capire che un altro tipo di poesia in Italia è possibile e fattibile, a discapito di quello che vogliono far credere in molti circoli letterari. Molti poeti, veri o presunti, invece di imitare solo Montale, Sanguineti, Zanzotto, Rosselli dovrebbero imparare la grande arte di non prendersi mai troppo sul serio da questo scrittore, che riesce ad avere uno stile inconfondibile e non è mai ripetitivo. L’autore infatti spicca sempre per genuinità, spontaneità, creatività.

Quello che Benni non dimentica mai nelle sue poesie, nei suoi blues e nelle sue filastrocche, oltre alla comicità indiscussa, è il suo coinvolgimento, la sua partecipazione emotiva all’umanità e al mondo. Non è cosa da poco.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ballate

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