Allegra Street
- Autore: Mario Fortunato
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2022
Mario Fortunato, ha spesso voglia di leggerezza e di bei vestiti e di conversazioni salaci per “scrivere” un romanzo scriteriato, ondivago come i personaggi che mette in questo libro Allegra Street (Bompiani, 2022).
Ambientato all’estero, in questo caso a Londra, perché la coppia di cui sappiamo parecchio è formata da Carlo e Paula. Lui è un ambasciatore italiano a Londra, il numero “due” in quanto a mansioni, una carica importante che spesso, però, significa portare cittadini di tutte le nazionalità a passeggio per la città, dove di solito piove parecchio.
Sono dieci anni che ama e vive con Paula, ragazza inglese, che non ha mai un briciolo di tempo a disposizione, perché fa shopping e le ore passano in fretta. Ebbene sì, lei aveva due zie non sposate, senza figli, che le hanno rilasciato una rendita che le permette di essere ricca senza lavorare, un verbo che del resto Paula trova noioso, ma al contempo le piace stare con Carlo che torna sempre tardi dall’Ambasciata, per verificare a quale mostra o aperitivo o presentazione di un libro andare, prima di mangiare in un ristorante già prenotato.
Ogni volta che scrive così, a Mario Fortunato dicono che sembra “l’Arbasino del Sud”, che non è un insulto, ma una fortuna, perché gli unici punti in comune sono il cosmopolitismo e una certa fluidità nell’orientamento sessuale.
Uomini sposati e innamorati di donne belle e eleganti, hanno poi come amante part-time un brasiliano che fa dei massaggi spettacolari e non si limita a questo, ma se oltrepassa il comune senso del pudore, lo fa per sua scelta, perché spera in cuor suo che il cliente è quello giusto (quante incomprensioni ed equivoci per colpa del film Pretty Woman).
Gli altri amici sono direttori editoriali, uomini che lavorano nella City. Siamo già nel nuovo millennio, ma l’unico fatto epocale resta sempre l’undici settembre.
Ci sono Olivier, Simon e George, che sono sempre insieme e litigano o ridono a squarciagola e a nessuno importava, più di dieci anni fa, se erano un terzetto anche nell’ intimità; e poi Mavis, direttrice e proprietaria di una casa editrice indipendente, che si è stancata di vendere così poche copie per i suoi lettori fedeli. Ai suoi autori ora chiede e pretende dei bestseller. Infine Lavinia coi suoi due bambini e un marito, Alan, che scrive solo di amori omosessuali e malattie.
Lo strappo tra Paula e Carlo è dovuto alla morte di Celia, investita da un’automobile e scaraventata esanime sul ciglio della strada. La loro gatta amatissima. Lo vivono come un lutto irrimediabile e chi legge potrebbe pensare a questa gente snob, vegana, ricca, che tratta i gatti come figli, con condiscendenza e moralismo.
In una città come Londra, prima dell’era Covid, inoltre potevi scegliere tra mille feste, soprattutto se lavoravi in un’Ambasciata come Carlo dove la segretaria Odette scarica per le diciotto tutti gli avvenimenti della serata. Tuttavia l’inverno londinese è lunghissimo, lo attestano i meteorologi e gli psichiatri che hanno in cura in quantità crescente persone depresse. La vita è complicata e piena di contraddizioni, e non siamo sicuri che una persona che rinuncia a feste o prime teatrali e si ingozza di pillole sia felice. Anche la coppia perfetta, formata da Carlo e Paula, rivela delle crepe.
L’editoria, cattura il momento, il modo di vivere della buona borghesia inglese e in questo romanzo c’è anche finzione e la vera narrativa, non dovrebbe avere messaggi da dare al lettore, né farsi carico della morale comune.
Paula si affeziona ad Antoinette, una donna di settant’anni, in piena salute, californiana, venuta a Londra per scrivere, dopo il lutto per la morte del marito. In realtà frequentando la ragazza, ormai cresciuta coi suoi trentadue anni, si accorge che le piace bere e con Paula se ne stanno a casa a bere tre bottiglie di Shiraz e cominciano a dire cose folli e astruse.
Dopo la rottura con Carlo, Paula va a stare da Mavis, ma è il problema è che è una donna: dunque il tempo in ufficio, il tempo in palestra, il tempo per le amiche, il tempo per stare col proprio uomo, qualora ci fosse. A Paula quella vita sembra mostruosa e per Mavis è lo stesso, se pensa alla amica che sta ospitando: yogurt lasciati fuori dal frigorifero, un vestito Chanel che troneggia nella cucina piccola dell’amica. Entrambe sono stressate, tanto che Paula decide di andare a stare da Antoinette.
Tutti gli amici della ragazza e il suo ex sono stati con uomini, tutti bisessuali, prima di scegliere il partner ideale. Lavinia e i figli, ancora piccolissimi, non hanno potuto godere dell’ex marito e del papà Alan, dopo il successo clamoroso del suo libro che parlava di malattie e di gay, dal momento che lo scrittore vive con un altro uomo e Mavis ha completamente dimenticato cosa sia l’editoria di nicchia.
La vita per Mario Fortunato è però anche una fregatura, uomini che devono dare gli alimenti ai figli senza poter dire perché sono andati via, e perché mamma, quando vede papà Alan con il nuovo fidanzato ragazzo, piange.
Alla fine tutto il divertimento iniziale comincia a scemare. Non che Paula stia meglio, mentre Carlo come sta? Forse ha trovato una persona. Si rimane nel vago, perché a ogni modo Allegra street, “allegra” perché c’era Paula, non è un film drammatico di Visconti e in alcuni capitoli ci si diverte parecchio.
Allegra Street
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