Jean Cocteau secondo Jean Cocteau
- Autore: Jean Cocteau
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2013
Jean Cocteau è l’ultimo artista completo di Francia; dopo di lui ci saranno i poeti, i pittori, i registi teatrali, ad ognuno un’arte, non l’artista totale. Invece Jean Cocteau ebbe una curiosità pazzesca per tutto lo scibile umano, fino a diventare regista di film.
Non sa rispondere, infatti, al giornalista americano William Fifield che qui gli chiede semplicemente come mai sappia far tutto. Una risposta fumosa e Jean Cocteau sarebbe caduto nel dilettantismo più pacchiano.
Allora dice la verità: quando realizzò il film Il sangue di un poeta si era trovato a dover inventare e quindi, agli studios gli operatori di macchina e gli sceneggiatori lo prendevano in giro, lo ridicolizzavano. Spesso le sequenze erano grottesche, infantili. Risulta ancora un artista così complesso: con la sua debordante ironia ammette senza problemi che il film Il sangue del Poeta era ridicolo, fatto male.
Perché passavano come ver film grandi stupidate? Jean Cocteau risponde:
“È questo il grande malinteso, perché un tempo l’arte era molto circoscritta. C’erano pochissime persone che se ne occupavano e se ne preoccupavano. E adesso con la radio, la televisione, tutti si occupano di tutto, tutti vengono interrogati, è una scuola perenne”.
Jean Cocteau, invece, era molto soddisfatto del romanzo breve “I ragazzi terribili”, di cui abbiamo la recensione. Di questa opera dice Jean Cocteau:
“L’ho scritta in uno stato di sonnambulismo totale: ha avuto un successo così notevole che i direttori hanno chiesto un seguito, la gente vuole sempre un seguito”.
Poi ricorda la collaborazione con Rossellini per un breve film tratto da un dramma teatrale, al cinema la protagonista assoluta era Anna Magnani, ai tempi anche compagna di Roberto Rossellini.
Le pellicole di Jean Coctaeu, inoltre, hanno avuto un influsso sul movimento cinematografico della Nouvelle Vague.
Modesto e già sentito il commento su Raymond Radiguet, il romanziere di “Il diavolo in corpo”, grandissimo, quanto breve, amore di Jean Cocteau.
“Jean Cocteau secondo Jean Cocteau” non indulge in fatti privati, l’artista non da il là al giornalista americano che si sente a suo agio nel puritanesimo degli Stati Uniti (l’intervista è datata 1962).
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