Quella peste di Sophie
- Autore: Contessa di Ségur
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2016
Quanti libri abbiamo letto di bambini pestiferi? Uno fra tutti, “Il Giornalino di Gian Burrasca”, che dalla fine dell’800 è stato un classico imperdibile nelle librerie dei bambini italiani. Ora Donzelli pubblica con la efficace traduzione di Marie Vidale, “Quella peste di Sophie”, un delizioso volume, che ha per protagonista una ragazzina di appena quattro anni, Sophie, ricca, nobile, privilegiata, una monella incontenibile, piena di fantasia, ribelle ad ogni regola, disubbidiente ai ferrei ordini della madre, capricciosa ma alla fine pentita delle marachelle, alcune delle quali non certo facilmente perdonabili.
Autrice del racconto la Contessa de Ségur, una nobildonna francese che, già nonna, all’età ragguardevole per l’epoca di 57 anni, decise di raccontare ai suoi nipotini le storie che verosimilmente lei stessa, Sophie, aveva vissuto da bambina, l’età nella quale non è ben chiaro il confine tra bene e male, lecito e illecito, verità e menzogna, azzardo e sfida, amicizia e delusione, paura e tradimento.
Sophie vive in un castello pieno di domestici che si occupano del benessere dei padroni: la bambina riceve giocattoli costosi che per lo più rompe o rovina per sempre, gioca all’aperto con il cugino Paul, poco più grande di lei ma un po’ più saggio, riceve le amiche del circondario, ma non fa che combinare guai: gioca nella calce fresca, fa a fette i pesciolini rossi di sua madre, libera un galletto che resta preda di un avvoltoio, mette al sole la sua bambola preferita, con il viso di cera, che si squaglia miseramente, alleva un gattino che diventa presto un terribile predatore che muore divorando un ciuffolo canterino, e via elencando malefatte di ogni genere, per le quali viene sculacciata, messa in punizione, chiusa nella sua stanza senza cena… oppure perdonata, quando la madre scorge in lei una buona intenzione: quando dopo ripetute bugie rivela la sua colpa, visto che di quella veniva accusato un domestico che il giorno dopo sarebbe stato licenziato, la madre si commuove e prova a perdonarla: sembra di stare nell’atmosfera del “Giorno” del nostro Parini, il poeta illuminista che racconta le gesta dei viziati aristocratici nostrani.
“Quella peste di Sophie”, adattissimo per i nostri piccoli, troppo abituati alle sole immagini televisive, ha un corredo di immagini bellissime, opera della illustratrice francese Sophie de la Villefromoit: la terza Sophie di questo libro, dopo la narratrice e la piccola protagonista. I bambini vengono rappresentati con grandi occhi, piccoli piedi che calzano minuscole calzature, le mamme in abiti ottocenteschi grandi e coloratissimi, gli animali, cavalli, conigli, gatti, asini, uccelli, come parti del paesaggio esterno, mentre gli interni mostrano ricchezza e lusso, ma anche un ambiente caldo, dove i bambini, malgrado le marachelle, sono molto amati anche dai devotissimi domestici. Nella introduzione la Contessa di Ségur, che dedica il libro alla nipotina Elisabeth le dice:
“Quelle che stai per leggere sono storie vere, e hanno per protagonista una bambina che la tua nonna, quando era piccola, ha conosciuto molto bene”.
Ecco allora che giovani nonne di oggi, possono leggere a bambini che non vanno ancora a scuola, come la piccola Sophie, queste storie che hanno il sapore del tempo passato, man anche l’attualità dei sentimenti delle infanzie di ogni tempo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quella peste di Sophie
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