

Volevo salvare i colori
- Autore: Aurora Ruffino
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Potrebbe anche chiamarsi “Il viaggio delle prime volte” il libro di Aurora Ruffino Volevo salvare i colori, pubblicato a inizio ottobre da Rizzoli.
Facciamo il gioco dell’associazione d’idee, vi va? Se dico prima volta? La prima cosa che viene in mente sarà, quasi sicuramente, la prima volta che abbiamo fatto l’amore. E questa storia infatti, narrerà della prima volta di Vanessa, la dolce protagonista di queste pagine. Ma non si parlerà soltanto d’amore, non si tratta del solito romanzo adolescenziale. Vanessa intraprenderà un viaggio che sarà costellato di tante prime volte, magari dolci come quella sopracitata ma a volte anche (molto) più amare.
Il motivo di questo viaggio? Semplice: Vanessa è un’assassina e vuole, diciamo, espiare le proprie colpe. Chi ha ucciso? Sua madre. No, nessun raptus e, sinceramente, non si può dire che sia davvero colpevole. Sua madre è morta quando l’ha messa al mondo. Non è colpa di Vanessa, lo so io e lo sapete voi.
Eppure la nostra sente da sempre un macigno sul cuore che non le permette di vivere. Anzi, a malapena di sopravvivere. Per questo andrà via dall’Italia e partirà per la Norvegia, prima di proseguire per tutta Eutropia e giungere in Marocco. Perché questo tragitto? Perché vuole seguire l’esempio della farfalla che porta il suo nome, la Vanessa del Cardo.
Durante questo viaggio incontrerà persone, visiterà luoghi, parlerà e sognerà, starà bene e male, s’innamorerà e si odierà. Poco alla volta o tutto insieme, questo non importa. Ciò che importa è che Vanessa, alla fine del viaggio, sarà finalmente uscita dal proprio bozzolo.
Aurora Ruffino, volto noto sul piccolo e grande schermo con “Noi”, “La solitudine dei numeri primi” e “Questo nostro amore”, giusto per citare alcune sue interpretazioni, si defila per un istante dalla telecamera e si siede di fronte a noi, prende carta e penna e ci dona una storia colma di sentimenti forti.
Una storia dolce con molte, forse troppe punte di amaro, pagine dedicate agli adolescenti ma anche a chi adolescente lo è solo nel cuore, perché le sensazioni che la sua storia ci donerà saranno universali. Vanessa, poi, si paleserà davanti a noi in un istante, magari proprio con il volto di Aurora. E non chiederà nulla, nemmeno di essere ascoltata. Cosa che noi faremo, però, col cuore in mano.
Un libro di poche decine di pagine che contiene moltissime emozioni che chiedono soltanto di attecchire in noi. E sarà un piacere lasciarglielo fare.

Volevo salvare i colori
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Un libro perfetto per...
Per chi cerca il coraggio.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Volevo salvare i colori
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Acquisterò questo romanzo per diverse ragioni: Aurora Ruffino, anche se non ho mai avuto la fortuna di incontrarla personalmente, è una ragazza estremamente sensibile ed emotivamente intelligente, e lo dimostra, oltre al fatto che sia diventata anche una scrittrice, il fatto che riesca a calarsi in ruoli diametralmente opposti tra loro come quello di Viola ne "La solitudine dei numeri primi" e quello di Silvia in "Bianca come il latte, rossa come il sangue", ma soprattutto quello di Cris in "Braccialetti Rossi", nel quale risultare credibile nei panni di una persona affetta da anoressia è tutt’altro che semplice; a proposito di questo ruolo, nell’intervista del 2014 via Skype con Davide Maggio, quando un ragazzo anoressico le ha chiesto se avesse capito qualcosa che non aveva capito sull’anoressia interpretando il suo ruolo, lei gli ha risposto con la voce rauca e tra lacrime di commozione; per quanto riguarda questo libro, in un video da lei pubblicato su Instagram e leggendone la trama, mi sono reso conto che è vicino alla mia storia personale più di quanto potesse sembrare, in quanto anch’io, da piccolo, avevo (ed ho ancora) comportamenti simili a quello che aveva Aurora da bambina, che, come detto da lei in un altro video sempre presente sul suo canale Instagram, rappresentava un’ossessione... ed io, guardacaso, soffro quasi da sempre proprio di disturbo ossessivo-compulsivo. Brava Aurora! Parafrasando Jovanotti in "Serenata Rap", sei un fiore che è cresciuto sull’asfalto e sul cemento.