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Recensioni di libri

Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell’universo di Giulio Giorello e Elio Sindoni

Raffaello Cortina Editore, 2016 - Tra stralci speculativi, rimandi letterari e divagazioni romanzesche, i due autori indagano le stazioni scientifico-immaginative che nel corso del tempo si sono cimentate con l’ipotesi della vita intelligente nell’universo.

Mario Bonanno
Mario Bonanno Pubblicato il 18-01-2017

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Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell'universo

Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell’universo

  • Autore: Giulio Giorello
  • Genere: Scienza
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Raffello Cortina Editore
  • Anno di pubblicazione: 2016

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Oltre cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali contiene da cento a quattrocento miliardi di stelle. Stando ai numeri sembrerebbe, se non altro, una questione di probabilità: non siamo soli, come sentenziava il flano di Incontri ravvicinati del terzo tipo, nel lontano Settantasette in cui il faccia a faccia con gli alieni sembrava solo questione di giorni (tutti che avvistavano e scrivevano libri sui dischi volanti, ricordate?). Del resto la speranza dell’incrocio fatidico era vecchia già allora; è dai tempi dei presocratici che, con varianti più o meno fantascientifiche, ci si arrovella sul tema: una macchina cosmica tanto sconfinata mica si mette in moto e si mantiene così, solo per il sollazzo esclusivo dei terresti. Stando alla schiera di poeti, proto-scienziati, illusi e/o scrittori di ogni epoca che se ne sono convinti: c’è vita là fuori, se intelligente o meno non ci è dato sapere, e non è questo il punto.
I punti veri che renderebbero difficoltoso, prima ancora che implausibile, il contatto, semmai, sono tre: 1) le contingenze che consentono lo sviluppo della vita su un pianeta sono più “rare” di quanto comunemente si creda; 2) la distanza spazio-temporale che ci separa dalle altre galassie è sterminata e, di fatto, incolmabile; 3) qualora noi o esseri intelligenti di un altro sistema solare riuscissimo a colmarla si darebbe il problema non trascurabile del come comunicare. Non è per portar sfiga (come si dice) ma le probabilità che anche per il prossimo miliardo di anni continueremo a restarcene soli soletti sulla roccia rotante che ci ospita in un remoto anfratto dell’universo, sono decisamente alte. Se non ci credete, date un’occhiata all’anamnesi per via ipotetica che il biologo Ernst Mayr fa sull’argomento:

“Che probabilità avremmo di riuscire a comunicare con questi esseri? Per riuscirvi, dovremmo riuscire a soddisfare un certo numero di requisiti. Anzitutto, questi organismi dovrebbero possedere organi di senso simili ai nostri. Se la loro civiltà si basasse esclusivamente su stimoli olfattivi o acustici, non verrebbe mai loro in mente di inviare dei messaggi radio (…) Il nostro pianeta è stato abitato per diversi milioni di anni da torme di cacciatori-raccoglitori assai intelligenti, i quali non avrebbero mai costruito dei radiotelescopi, poiché ciò presuppone l’esistenza di una civiltà in grado di usare segnali radio (…) Ciò che è particolarmente caratteristico delle varie civiltà è la loro ridotta aspettativa di vita (…) Se ci fossero stati dei pianeti dotati di civiltà elettroniche, e se tali civiltà avessero inviato dei segnali sulla Terra – prima del 1900, durante il breve periodo in cui si è consumata la loro esistenza – diciamo verso l’anno 1000, o verso il 1500 o il 1900, nessun abitante del nostro pianeta li avrebbe captati, perché essi sarebbero stati anteriori alla nascita della nostra civiltà elettronica”.

L’acuta citazione si trova a p. 131 del saggio - acuto altrettanto - che Giulio Giorello e Elio Sindoni dedicano all’argomento e dintorni. Si intitola “Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell’universo” (Raffaello Cortina Editore, 2016) e piuttosto che di cascami fantastorici, fantarcheologici e fantacontattologici (se ci sono di mezzo gli alieni questo è il trend), è pieno così di nitore scientifico, rimandi filosofico-letterari e fascino naturale, se mi passate il modo di dire affatto accademico. Il tutto a dispetto dell’ardua impresa portata a buon fine dai due autori: indagare le stazioni scientifico-immaginative che nel corso del tempo si sono cimentate con l’ipotesi della vita intelligente nell’universo.
Tra stralci speculativi (a cominciare dal “mondo dei mondi” da cui discende il titolo del libro, con cui Kant battezzò speranzoso la nostra via Lattea). Premonizioni/divagazioni/speculazioni romanzesche (da Ariosto a Leopardi, dai seleniti ai marziani della guerra dei mondi di H.G. Wells a “Il viaggio sulla Luna” di Verne).
Abbagli scientifici (i famosi “canali di Marte” del pur rigoroso Giovanni Virginio Schiaparelli che fecero gridare invano alla vita intelligente sul pianeta rosso).
Stephen Hawkins che ci riporta coi piedi per terra da par suo.

Tanti, tantissimi altri autori per altrettanti spunti di riflessione, Giulio Giorello e Elio Sindoni spaziano a tutto campo tra storia della scienza e della fantasia. Dando alle stampe un saggio che, come valore aggiunto, risulta quasi commuovente. Nel senso che comprova, a mio avviso, del bisogno dell’uomo di non sentirsi disperatamente solo, una mera contingenza nel processo casuale della vita nell’universo.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un mondo di mondi. Alla ricerca della vita intelligente nell’universo

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