Un alibi di ferro di Patricia Gibney

Un alibi di ferro, nuovo romanzo di Patricia Gibney in libreria per Newton Compton editori dal 7 febbraio 2023 (trad. di Laura Miccoli), è ambientato in Irlanda, poco lontano da Dublino, in una cittadina al centro dell’isola. Due ragazze venticinquenni, molto amiche, dopo una serata in un pub molto trendy e affollatissimo, scompaiono. Saranno ritrovate qualche giorno dopo in un appartamento abbandonato, dove giacevano ubriachi altri due ragazzi. La detective Lottie Parker viene incaricata dell’indagine. La donna ha una situazione familiare molto complicata; vedova da poco, è rimasta con tre figli, Katie, madre del piccolo Louis di appena un anno, vedova a sua volta; e poi Chloe e Sean. Hanno appena lasciato la casa della madre Rose, e finalmente Lottie ha un appartamento che accoglie la sua famiglia: vita nuova, spera, invece un passato inquietante bussa alle porte a si mescola con la sua professione di detective.

Aiutata dal collega Boyd, che ha un debole per lei e la protegge, e dal collega Kirby, anche lui reduce da un lutto da cui non sembra riprendersi, la squadra, tampinata dal capo che non nutre simpatia per Lottie e i suoi metodi investigativi, è in grave difficoltà. Anche perché poco dopo il ritrovamento dei corpi delle due ragazze, Amy e Penny, un altro delitto viene scoperto: altre due ragazze sono state uccise, e anche loro, come le altre, hanno intorno ai loro cadaveri delle monetine d’argento. Ma oltre a questo c’è un uomo che era stato condannato dieci anni prima per l’aggressione a un commerciante che era morto per le ferite riportate, e avevano testimoniato contro di lui le allora quindicenni ragazze ora morte; Conor Dowling si è voluto vendicare? Allora il suo alibi non era stato creduto, e ora? Dove si trovava mentre le ragazze venivano uccise? L’intreccio si fa sempre più complicato, mettendo insieme due piani temporali, il passato remoto, il passato più recente, il presente.

Patricia Gibney mette insieme un po’ troppo materiale, troppi personaggi, troppe vicende poco chiare. La parte migliore del romanzo è la costruzione del personaggio di Lottie, in bilico tra isteria e competenza professionale, presa dalla sua famiglia che le dà enormi preoccupazioni, e la difficoltà a crearsi una sua vita dopo la perdita del marito Adam. Jeans e maglietta, stravolta dalla tensione e dall’angoscia, sempre cercando di tenere insieme vita professionale e affetti, Lottie si mostra coraggiosa e intuitiva, guidata da un istinto che la fa arrivare al centro delle questioni, con tutti i rischi che l’autrice le fa correre.

Il libro è in classifica di vendite, molto apprezzato dai lettori, anche se, a mio avviso, un po’ confuso nella conclusione dei tanti risvolti che la vicenda narrata ha messo in atto. Molto triste l’atmosfera irlandese, cupo il clima e orribili i rapporti interpersonali: madri autoritarie e violente, matrigne, sorellastre, una favola nera che lascia poco spazio alla speranza, per i delitti che si susseguono, le vendette, le gelosie, in un ambiente che sembra responsabile di ogni nefandezza.