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Recensioni di libri

Splendora di Alessia Bronico

Francesco Brioschi editore, 2022 - Dopo aver pubblicato tre libri di poesia, Alessia Bronico passa alla narrativa, incentrando il suo romanzo sulla figura di Splendora, una ragazza che vive in Abruzzo, ad Atri, negli anni Ottanta del secolo scorso. Un romanzo evocativo e affascinante.

Vincenzo Mazzaccaro
Vincenzo Mazzaccaro Pubblicato il 28-06-2022
Splendora

Splendora

  • Autore: Alessia Bronico
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2022

Splendora di Alessia Bronico (Francesco Brioschi editore, 2022) è un bel romanzo che si dipana negli anni Ottanta — la trattazione degli anni precedenti trova posto nel libro solo nelle prime pagine, perché non tutti gli avvenimenti scorrono lineari, ma si torna indietro e poi avanti come se la macchina del tempo fosse impazzita.

Dora, il vero nome di Splendora, vive a Regina Delle Colline, dove resta fino a inizio estate, per andare poi a lavorare come cameriera in un ristorante vicino al mare.
Già da bambina, Dora fa i conti con una famiglia difficile, dove si sente sempre a disagio. I genitori sono figure fantasmatiche che non emettono calore, la madre è come posseduta da un’indifferenza di anni e anni, non riesce assolutamente a capire i bisogni di Dora, non ha verso di lei nessun gesto di affetto. Il suo unico modo per sentirsi viva è diventare desiderabile agli occhi degli uomini. Il padre è un uomo distratto dal lavoro, che quasi nemmeno si accorge della bambina che gli cammina tra i piedi. La nonna è una donna "malfatta", stufa di ripetere giorno dopo giorno la stessa vita. Si è lasciata andare, vive con rassegnazione quello che le rimane, fa tutto ma ormai senza entusiasmo. Spesso Dora viene lasciata dal nonno. Quei pomeriggi sono lunghi e tediosi, la bambina farebbe di tutto pur di accontentare il nonno.
La sua è una "luminosa" famiglia infelice, che nemmeno lo sa che è tutta sbagliata, perché non se lo chiedono. Se c’è da mangiare e dormire, il resto non conta.

Da grandicella Dora lavora in un ristorante sul litorale. Si ammazza di lavoro, è sempre indaffarata. Tra gli estranei trova la forza per andare avanti. Non distratta da alcun telefonino (negli anni Ottanta quasi non c’erano), si accorge di quello che accade in natura. Il ritorno annuale dell’upupa, il lavoro al ristorante e poi finalmente un’amica di nome Ida, che in realtà appartiene a una classe sociale borghese, sebbene cerchi in tutti i modi di non far sentire l’amica inferiore.

A un certo punto a guidare Dora sulla pagina sembra la ricerca della bellezza e dell’equilibrio, come se l’infelicità fosse un orpello troppo gravoso — e di famiglie infelici nei romanzi ne abbiamo trovate forse fin troppe, da quando si iniziano a leggere libri non scolastici.
Quindi ci si bea di uno stile da poema in prosa, l’attenzione alle parole, la calma indifferenza della natura, i primi amici maschi, dimenticando la meschinità del vivere, per cui una ragazza che non è brava con l’uncinetto viene compatita — e Dora è negata.

Senza dire molto, Dora perderà l’amicizia di Ida, ma in un modo atroce, che fa pensare che nella vita è meglio assorbire la luce del giorno che trovare sfogo nella smania della notte. Da questo avvenimento poco accennato Dora capisce che Ida aveva dei bei vestiti, dei genitori amabili, ma lo stesso non ha retto la sfida a diventare grande in modo più o meno responsabile.

In ogni caso una partita vinta per Alessia Bronico, che vive in Lombardia, ma sembra non si sia mai mossa da Atri. Splendora è un libro consigliato per chi ama i romanzi di formazione e non teme che le infelicità siano trasmissibili.

Splendora

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Splendora

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