SoloLibri.net
  • News
    • News dal mondo dei libri
    • Ultime uscite in libreria
    • Concorsi e premi letterari
    • Fiere del libro e festival letterari
    • Dal libro al film
    • Ti presento i miei... libri
  • Recensioni
    • Recensioni di libri
    • Novità libri
    • Uno scrittore ci racconta un libro...
    • Indice libri - autori - editori
  • Rubriche
    • Approfondimenti
    • Libri da leggere e regalare
    • Storia della letteratura
    • Consigli per scrittori
    • Come si scrive?
    • Parole, proverbi e modi di dire
    • Aforismi e frasi celebri
    • Lavoro con i libri...
  • Speciale Scuola
    • News scuola
    • Esame di maturità
    • Università
  • Chi siamo
  • Collabora
    • Scrivi una recensione
    • Diventa un collaboratore
    • Scrittore? Promuoviti con noi

CONTINUA A SEGUIRCI

Facebook Twitter Instagra, Flipboard Google News RSS

Storia della letteratura

Un ritratto dell’artista da giovane: il romanzo e la teoria estetica di James Joyce

Scritto nel 1914 a Trieste, questo romanzo è dedicato alla formazione dell'artista, percorso di crescita umana, autorealizzazione e scoperta del bello, in contrapposizione ai castranti condizionamenti sociali.

Graziella Atzori Pubblicato il 16-06-2021
Un ritratto dell'artista da giovane: il romanzo e la teoria estetica di James Joyce

Mercoledì 16 giugno 2021, come ogni anno a Dublino e in altre città del mondo si festeggia il Bloomsday in onore di James Joyce. Il giorno è quello in cui si svolge il romanzo Ulisse, con protagonista Leopold Bloom. È anche il giorno memorabile in cui il giovanissimo James si incontrò con Nora Barnacle sulla spiaggia di Sandymount a Dublino.

leggi anche

Bloomsday: cos’è e perché si festeggia il 16 giugno. La romantica fiaba dietro la ricorrenza

Il libro segna una svolta epocale nella storia della letteratura. Come sappiamo privilegia il flusso di coscienza, che si interseca di continuo ai fatti narrati. Rompe gli schemi tradizionali di unità di tempo e luogo, poiché la nostra mente, conscia e inconscia, non ha barriere spazio temporali e lavora secondo schemi associativi e immagini simboliche. La libertà di Joyce è assoluta, in apparenza caotica. In realtà il filo del discorso è molto saldo. Fin dall’inizio lo scrittore si confronta con la morte, la grande protagonista nascosta (ma neppure tanto, visto che uno dei capitoli è dedicato a un funerale) e infine abbiamo una superba vittoria della vita con il "sì" ripetuto di Molly, moglie di Bloom, cantante, infedele nuova Penelope che però attende lui, Leopold Bloom, a tarda notte e nei suoi pensieri notturni lo preferisce a chiunque, pur rilevando chiaramente le sue debolezze.
Doveroso questo accenno al romanzo mitico sempre molto elogiato e forse letto da pochi per intero.

Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane

Questo approfondimento è invece dedicato a Un ritratto dell’artista da giovane, conosciuto anche come Dedalus (Universale Economica Feltrinelli, pp. 280, 2016, traduzione e commento a cura di Franca Cavagnoli). Lo scelgo perché il libro venne scritto da Joyce nel 1914 a Trieste, la mia città, dove l’artista è di casa, quasi un nostro concittadino. Trieste è contrassegnata da numerose targhe sul muro delle case in cui visse il grande irlandese e il percorso viene seguito con interesse dai turisti in "tour". Il nostro Bloomsday è uno dei più importanti, dura diversi giorni, scanditi da conferenze, letture, musica ed eventi enogastronomici.

Scrivo non soltanto per ciò. La formazione dell’artista è un percorso di crescita umana e di autorealizzazione, scoperta di sé in contrapposizione ai condizionamenti sociali limitanti, spesso castranti. La libertà interiore cercata da Stephen Dedalus, il giovane protagonista, riguarda tutti noi. Il potere decisionale che ne consegue rende possibile l’attuazione del singolare unico destino di ciascuno. "Diventa ciò che sei dopo averlo compreso" è l’antico monito di Pindaro, ripreso da Nietzsche. Lo stesso tema è il cuore del romanzo.

In queste pagine Joyce esprime gli intenti che caratterizzarono tutta la sua esistenza, con estrema coerenza:

"Quando un’anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti.”

Sono parole forti e possono apparire estreme, ma Joyce, se non avesse assunto una tale posizione, sarebbe rimasto stritolato in un paese totalmente soggetto da una parte alla Chiesa cattolica, dall’altra al dominatore inglese.

leggi anche

James Joyce: le curiosità che (forse) non sai sullo scrittore

Il racconto è semiautobiografico, sia il ragazzetto Stephen sia J.J. studiano nel collegio dai gesuiti; subiscono una malsana educazione rigida e violenta, comprendente percosse corporali. L’istruzione è ottima, ma vediamo che è diretta verso l’esercizio del potere. La felicità vitale, il piacere dei sensi, la vita fisica devono essere barattare con l’ascesa sociale, il posto nel mondo, l’influenza sulle coscienze. Dedalus-Joyce si trova a dover scegliere tra la vita religiosa — dato il suo ingegno è corteggiato dall’ordine gesuitico e spinto a prendere i voti — e la libertà. Sceglierà quest’ultima.

Nella prima adolescenza il ragazzo si innamora perdutamente di una coetanea; la storia ha momenti delicatissimi e una notevole penetrazione psicologica, contrassegnata dall’incapacità, impossibilità di esternare i propri sentimenti. Lo scrittore si rivela maestro di patemi giovanili anche nel bellissimo racconto Araby contenuto nei Dubliners. Qui, l’approccio verso la sessualità avviene in un casino, con una giovanissima prostituta dai tratti puri, una iniziatrice dalla grazia indicibile. Il bacio è un momento di perdizione sublime. Tutto fa assomigliare la ragazzina a una dea. Ma il sentimento del peccato precipita Dedalus in una crisi mistica, collegata alla paura dell’inferno. Come ne uscirà? La ribellione interiore preme e lo porterà a ragionare lucidamente fino alla liberazione. Sarà il canto dei bambini a scuoterlo, a riportarlo all’onda vitale sana e naturale.

La teoria estetica di James Joyce

Joyce si appassiona di filosofia, costruisce una teoria dell’arte che lo fa "rinsavire" se così possiamo dire. La sua è una metanarrazione che va oltre i fatti, per approdare a una visione del mondo. Non il dogma, non la teologia scalderanno la sua vita, ma la visione estetica che dà senso e calore. Paradossalmente, la sua teoria del bello è ricavata da Tommaso d’Aquino, quindi da un padre della Chiesa, un cattolico d.o.c. Dall’aquinate egli riprende il concetto di quidditas, la cosa in sé, la peculiarità imprescindibile, inamovibile ed eterna specifica di ogni ente. In termini estetici e letterari possiamo chiamarla "lo specifico artistico".
Joyce lo ribattezza "radiosità". La parola parla da sé. La bellezza è luce. La "radiosità" è una porta spalancata sull’oltre, sebbene sia assolutamente fisica, qui, immanente.

Ma la teoria non basta. Joyce ci regala una visione emblematica e chiarificatrice: Dedalus contempla una ragazza solitaria sulla spiaggia mentre si inoltra nel mare, ed è un’altra dea, gli abiti tirati su fin sopra le cosce per non bagnarli, con una statuaria semplicità. Lì, nella bellezza che nulla chiede, Dedalus comprende che quello è quanto saprà realizzare; l’artista è colui che sa esprimere quella perfezione.

Riguardo all’arte, così la definisce:

“Cercare lentamente, con umiltà e costanza, di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò che essa genera, dal suono, dalla forma e dal colore, che sono le porte della prigione della nostra anima, una immagine di quella bellezza che siamo giunti a comprendere... questo è l’arte.”

La bellezza è conoscenza. Non è indipendente dal contemplante, va "estratta" ed estrarre è comprendere.

A coronare la decisione presa, la natura dà il suo segnale, il vaticinio assertivo: Dedalus scopre unito ai suoi pensieri, in una forma di sincronicità direbbe Jung, il volo circolare e delirante delle rondini. Un pronostico di libertà, di un viaggio.
Sceglie di lasciare l’Irlanda per Parigi. Vuole abbandonare la gabbia familiare e nazionale. Ma lo farà? Lasciamo che questo lo scopra il lettore.

leggi anche

James Joyce: le frasi e le citazioni più belle

Facebook
Twitter
Linkedin
Flipboard
Whats app
email

© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un ritratto dell’artista da giovane: il romanzo e la teoria estetica di James Joyce

Naviga per parole chiave

Approfondimenti su libri... e non solo James Joyce Storia della letteratura

Lascia il tuo commento

Segui Sololibri sui social

Facebook Twitter Instagram Flipboard Google News Youtube

Segui Sololibri sui social

Facebook Google News Instagram Twitter Youtube Flipboard

Tutte le Recensioni e le novità dal mondo dei libri nella tua casella email!

ISCRIVITI SUBITO
Ami leggere?

Seguici, commenta le recensioni e consiglia i libri migliori da leggere

Novità libri

Scrivi una recensione

Diventa un collaboratore

Sei uno scrittore?

Segui i nostri consigli e promuovi il tuo libro gratis con Sololibri.net

Consigli per scrittori

Ti presento i miei... libri

Uno scrittore ci racconta un libro

Link utili

Informazioni generali

Condizioni di pubblicazione

Privacy

Preferenze pubblicità

Chi siamo

Segui Sololibri sui social

Pagina Facebook Profilo Twitter Profilo Instagram Flipboard Google News Youtube Telegram RSS

Sololibri.net / New Com Web srls
C.F./P.Iva 13586351002