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James Joyce: le curiosità che (forse) non sai sullo scrittore

Il 2 febbraio 1882 nasceva James Joyce. In occasione dell'anniversario della sua nascita, abbiamo raccolto alcune curiosità sullo scrittore: scopriamole insieme.

Eleonora Daniel
Eleonora Daniel Pubblicato il 02-02-2021
James Joyce: le curiosità che (forse) non sai sullo scrittore

Il 2 febbraio 1882 nasceva a Dublino James Joyce. In occasione dell’anniversario della sua nascita, abbiamo raccolto alcune curiosità sull’autore di uno dei romanzi più noti e importanti della letteratura inglese e mondiale del Novecento: Ulisse. I capolavori modernisti di Joyce non si fermano certo a questo titolo: Gente di Dublino, Ritratto dell’artista da giovane e Finnegans Wake sono le altre pietre miliari della sua produzione.
A quanti anni ha esordito? In che rapporti si trovava con altri scrittori fondamentali del XX secolo? Abbiamo le risposte per queste domande e per altre che, forse, non sapevate neanche di avere: ecco alcune curiosità su James Joyce da non perdere che abbiamo raccolto grazie al sito Mental Floss.

Joyce: le curiosità sullo scrittore

  • Un esordio precoce
    James Joyce aveva solo nove anni quando fu pubblicata la sua prima opera. Nel 1891 Joyce aveva scritto un poema intitolato Et Tu Healy, in cui veniva criticato il politico Tim Healy per aver abbandonato il politico nazionalista Charles Stewart Parnell in seguito a uno scandalo sessuale; i due venivano paragonati rispettivamente a Bruto e Cesare. Il padre aveva apprezzato così tanto il componimento da farlo pubblicare per distribuirlo agli amici... e non solo: pare che avesse inviato alcune copie persino al Papa!
    Oggi non esiste alcuna copia completa di Et Tu Healy.
  • Ernest Hemingway era il suo compagno di bevute a Parigi
    Incontratisi alla Shakespeare and Company, Joyce e Hemingway erano diventati presto compagni di bevute. I racconti dei due scrittori a proposito sono piuttosto divertenti: Hemingway ricorda che Joyce andava sempre a invischiarsi in risse da bar lasciando poi a lui il compito di intervenire e gestire la situazione.

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  • Ha inventato una parola di 100 lettere per descrivere i tuoni
    Lampi e tuoni terrorizzavano lo scrittore fin da ragazzo, anche a causa dei moniti della sua governante cattolica, secondo la quale i fenomeni naturali altro non erano che il modo in cui Dio manifestava la sua ira nei suoi confronti.
    In Finnegans Wake, Joyce ha fuso le parole francesi, italiane, greche e giapponesi per "tuono", creando una parola di 100 lettere per rappresentare il tuono divino: Bababadalgharaghtakamminarronnkonnbronntonnerronntuonnthunntrovarrhounawnskawntoohoohoordenenthurnuk.
  • Nora Barnacle mancò il loro primo appuntamento
    James Joyce e Nora Barnacle si incontrarono a Dublino nel 1904. Nora aveva scambiato lo scrittore per un marinaio, a causa dei suoi occhi blu e del cappello che l’uomo indossava quel giorno, e ne era rimasta talmente affascinata che i due avevano deciso di incontrarsi il 14 giugno successivo. Nora mancò all’appuntamento, ma James non si arrese: le scrisse una lettera e i due si incontrarono qualche giorno dopo, presumibilmente proprio il 16 giugno 1904, lo stesso giorno in cui si svolgono le vicende dell’Ulisse (noto come Bloomsday).

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  • Critiche celebri
    Non tutti hanno amato James Joyce. Tra i suoi più famosi detrattori si trova Virginia Woolf: per lei Joyce era un "nauseabondo studente universitario intento a grattarsi i brufoli" e l’Ulisse il libro "ignorante e plebeo di un operaio autodidatta". In realtà il giudizio della scrittrice è più complesso di così: in altre occasioni considera Joyce come "l’esempio più rimarchevole dell’opera di giovani scrittori" e alcune scene dei suoi romanzi come veri e propri capolavori.
    Anche D.H. Lawrence non era esattamente un grande fan dello scrittore. In una lettera datata 16 agosto 1928, ha scritto:

    “Dio mio, che olla putrida e malfatta che è James Joyce! È tutto vecchi froci e moncherini di citazioni dalla Bibbia e da tutto il resto, ribolliti nel brodo di una mentalità deliberatamente sporca, giornalistica; e che scarsa originalità stantia e laboriosa, presentata come fosse nuovissima”.

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  • Aveva una vista pessima
    Joyce soffriva di uveite anteriore, una malattia che lo portò a sottoporsi a ben 12 operazioni agli occhi nel corso della vita. Per anni, a causa di questi problemi alla vista, fu costretto a scrivere su fogli di carta bianchi e immensi, usando solo una matita rossa.
  • Il suo incontro con Proust non andò un granché
    Nel maggio 1922 James Joyce e Marcel Proust si incontrarono a Parigi a una festa del compositore Stravinsky e dell’impresario teatrale e direttore artistico Djagilev. Pare che Joyce arrivò tardi, ubriaco e vestito in modo totalmente inadatto (era troppo povero per potersi permettere un completo elegante); Proust fece ancora più tardi.
    Le versioni che circolano su quanto i due titani del modernismo si dissero sono piuttosto contrastanti, ma tutte riportano un incontro decisamente poco piacevole.
  • Fu responsabile di una controversia nella redazione del giornale scolastico
    Durante i suoi studi all’University College di Dublino, Joyce collaborava con il giornale scolastico "St. Stephen’s". Un giorno la redazione del foglio decise di rifiutare un suo articolo che criticava il parrocchialismo eccessivo di un teatro locale. Scandalizzato dal tentativo di censura, Joyce si rivolse direttamente al preside dell’istituto.
    Come andò a finire? Joyce fu costretto a stampare personalmente 85 copie del suo pamphlet, che fu poi distribuito.
  • “Nessuno capisce?”
    Joyce morì il 13 gennaio 1941: ricoverato per un’ulcera duodenale perforata, entrò in coma subito dopo l’intervento chirurgico. Le sue ultime parole si dice siano state riferite alla complessa decifrabilità delle sue opere (spesso rimproveratagli anche dalla moglie): “Nessuno capisce?”.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: James Joyce: le curiosità che (forse) non sai sullo scrittore

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