Rebel. Il tradimento di Alwyn Hamilton

Con Rebel. Il tradimento (Giunti, 2016, trad. S. Reggiani) siamo nel secondo libro della trilogia Rebel di Alwyn Hamilton e i Ribelli ci aspettano all’interno del loro accampamento dove ormai ci muoviamo con facilità: ne conosciamo gli abitanti, i profumi, i colori, e orientarci tra le tende non è più così difficile. Un’oasi nel deserto rovente, un rifugio per i sostenitori della causa e per coloro che sono stati trattati come "ultimi" dal governo del Sultano.

Qualche mese dopo la fuga dall’isolata Dustwalk, troviamo una Amani decisamente diversa, ormai coinvolta nella lotta per la causa di Ahmed e del popolo del Miraji, che si trova a fare i conti con l’assenza di Jin. Il ragazzo è sparito proprio nel momento in cui Amani aveva più bisogno di lui: dopo essere stata ferita in battaglia.
Ma questa volta non trascorreremo la notte con la protagonista, a parlare, nella tenda di Shazad.

Ecco che infatti Amani si ritrova nel cuore del Miraji, nel luogo che è diventato il bersaglio non solo dei Ribelli, ma anche di tutti i conquistatori stranieri: Izman. Sicuramente non avrebbe mai pensato di arrivarci in queste condizioni, né di piombare direttamente nel palazzo del Sultano.
Lì, il nostro Bandito dagli occhi blu si ritroverà faccia a faccia con la spietata realtà dell’harem e conoscerà il Sultano fino a iniziare a dubitare della lotta per il nuovo deserto: è facile insinuare il dubbio in una mente giovane.
Le alleanze e le rivalità saranno volubili e infide: nel palazzo niente è come sembra. Ma Amani non sarà abbandonata, non sarà sola. I Ribelli sono una famiglia, e combattono per un nuovo deserto, il loro deserto.

Lo stile di Hamilton è, come nel libro precedente, coinvolgente, scorrevole e perfettamente adeguato alla trama, all’ambientazione e ai personaggi. Il racconto è ricco di colpi di scena, emozionante.
Se pensate che il primo libro vi abbia stupito, non potrete perdervi questo. Nell’attesa del terzo godetevi dell’anatra all’arancia e del buon vino speziato, accomodatevi sui cuscini, e ascoltate il cinguettio degli uccelli nella voliera dell’harem. Però fate attenzione, ricordate che nulla è come sembra.