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Recensioni di libri

Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito. 1956-1967 di Silvia Albertazzi

PaginaUno, 2020 - Un testo di natura coraggiosa e disalienante, che si concentra sul decennio seminale in cui il Regno Unito osserva (e riproduce) se stesso e il mondo.

Mario Bonanno
Mario Bonanno Pubblicato il 12-12-2020
Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito. 1956-1967

Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito. 1956-1967

  • Autore: Silvia Albertazzi
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2020

Il Sessantotto con dieci anni di anticipo. Le prove tecniche di dissenso socio-culturale a latitudini inglesi. Dato che le rivoluzioni si fanno anche a canzoni & espressioni d’arte varia, si spiega perché intorno la metà del Novecento, in Inghilterra attecchiscano i primi fuochi di quel sovvertimento artistico e sociale che troverà piena espressione nei Sessanta e Settanta mondiali, e durante il lungo Sessantotto italiano (quasi una storia a sé, tutt’altra cosa che anni di piombo soltanto). In altre parole: nella società inglese degli anni Cinquanta opera, a un certo punto, una carica corrosiva che coinvolge tutto ciò che sa di tradizione e conservazione (decoro privato, religione, famiglia, status quo). Una salutare spinta a distruggere il passato, che conduce alle estreme conseguenze teoria e prassi del cosiddetto modernismo. Il 1956, in modo particolare, si presenta come topico della storia a seguire del Regno Unito. Fuori e dentro i confini britannici succede che l’invasione sovietica dell’Ungheria mini la fede di quanti puntano su un socialismo in declinazione british; e succede anche la crisi di Suez, chiamata a rintuzzare il peso specifico inglese nel cosiddetto scacchiere mondiale.

Sullo sfondo di tutto ciò, i giovani del Regno Unito fremono. Scalpitano. Dissentono (che locuzione salutare!) cominciando a esistere come categoria generazionale, volano e fruitrice di culture. Tre eventi si (im)pongono come prodromici del nuovo corso artistico che (i)spira in Inghilterra, coinvolgendo ragazze, ragazzi, o, per così dire, persone comuni con la voglia di fare. Parliamo di tre esordi. Tre debutti, tre prime volte. In ordine non certo di significanza:
1) primo programma del free cinema
2) debutto del dramma Look Back in Anger (Ricordo con rabbia)
3) mostra intitolata - nomen omen - This Is Tomorrow.

Un saggio dall’esattezza adamantina curato da Silvia Albertazzi, Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito. 1956-1967 (PaginaUno, 2020), ci riporta al milieu di questi eventi e di questo decennio seminale. Seminale per il germinare prossimo venturo dei Beatles, della pop art, del new cinema inglese, di quella swinging London, insomma, che si (im)pone nel mondo come punto di riferimento, cardine esistenziale, esempio di vita, non soltanto artistico e culturale. Il testo è infarcito delle suggestioni di un decennio dalla caratura di unicum: film, eventi, libri, musica, mode, politica, esposizioni, sono passati in rassegna e filtrati dal racconto meta-significativo dell’autrice. Dilatazioni del nuovo sguardo con cui, a partire dal 1956 fino al 1967, il Regno Unito osserva (e riproduce) se stesso e il mondo.

“Il 1956 nel Regno Unito, contribuì allo svecchiamento e alla rinascita della cultura inglese, aprendo una breve ma intensa stagione in cui la Gran Bretagna, con i suoi prodotti culturali, si trovò al centro del mondo”.

Scrive l’autrice. A partire dal trittico seminale di cui sopra, influenzando

“quando non condizionando, la cultura britannica successiva, in maniera diretta, ma anche spesso indiretta, rivolgendosi a un pubblico nuovo, proponendo nuovi modi di raccontare, di rappresentare la realtà, nuovi soggetti e nuovi eroi (anti-eroi)". (pp. 7-8)

Altri tempi. Credo che il presente ci riconduca a un’attualità antitetica: l’arte reificata a merce di consumo è dunque innocua, e dunque inutile, e dunque peggio ancora, sottomessa al potere. Il mondo pensante (e quindi dissenziente) è svaporato per implosione silenziosa intorno la prima metà degli anni Ottanta. Ripercorrerne la storia antecedente (1956-1967), la storia paradigmatica che Silvia Albertazzi ripercorre concentrata sugli scenari inglesi, mi restituisce quindi un’impressione quasi da fiction, una fiction di fantascienza vintage. Un’altra era, un altro tempo, un altro spazio. Pensate che allora l’arte serviva ancora per trasmettere contenuti che non si risolvessero in sterili provocazioni o, nel migliore dei casi, nelle vicende egoreferenti del proprio ombelico. Come spesso i libri pubblicati da PaginaUno, a prenderlo sul serio, a saperci davvero guardare tra le righe, Questo è domani (titolo bellissimo) è un testo di natura coraggiosa e disalienante. Cercate di non perderlo, è un consiglio sincero che vi do.

Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito, 1956-1967

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito. 1956-1967

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