Que viva el Che Guevara
- Autore: Marco Rizzo
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Casa editrice: Becco Giallo
- Anno di pubblicazione: 2011
Su e intorno Ernesto Guevara sono stati edificati grattacieli di logorrea, spesi oceani di parole, accumulati chilometri e chilometri di agiografia - tra saggi, romanzi, pellicole, canzoni -, senza contare l’iconografia di massa che lo accompagna da presso (nelle piazze, su bandiere, magliette, spille, cappelli, sciarpe, bicchieri). In altre parole, in popolarità Gesù Cristo batte il Che soltanto di una spanna e tenete conto che il primo ha potuto contare sui miracoli.
Fedele alla linea che la contraddistingue dall’inizio - fare del graphic novel un focus di osservazione del passato, più prossimo che remoto - la casa editrice Becco Giallo se ne infischia del già detto e, alla faccia dell’inflazione storica, dà alle stampe nel 2011 a “Que viva el Che Guevara” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, una biografia illustrata che più guevariana di così solo il Giangiacomo Feltrinelli dei “Diari del Che dalla Bolivia” (peraltro ripetutamente evocati nel libro). Una sontuosa suite per immagini & parole, il racconto del mito senza occhieggiamenti e per diverse stazioni temporali, a uso e consumo dei proseliti vicini e lontani, da Forlimpopoli a Timbuctù.
Il taglio è "cinematografico", si evolve per flash back, assembla tappe storiche, proiezioni immaginifiche, così che il Che ne emerga ritratto nei risvolti politici e umani, tra prassi rivoluzionaria, suggestioni on the road, teorie della guerriglia, fotografia, ideali, slanci umanitari, asma, coraggio, con il valore aggiunto di qualche guest stars, personaggi fuoriusciti dalla nuda verità dei fatti senza permesso (sotto l’occhio immarcescibile della CIA): l’editore Feltrinelli (che sebbene, in realtà, non incontri mai personalmente l’argentino-guerrigliero ne edita per primo il diario boliviano); Fidel Castro (che aldilà delle contraddizioni è pur sempre Fidel, non fosse altro per il sangue amaro che ha cagionato all’America trita-Stati); Alberto Korda, fotografo senza il quale l’icona guevariana (quel primo piano del Che rubato ai funerali delle ottanta vittime della strage di La Habana) non sarebbe la stessa. Dalla lotta senza quartiere contro la dittatura-Batista al Sogno Cubano, dalla lapidaria parentesi politica ai reiterati viaggi in America latina, fino alla cattura e alla fucilazione in terra boliviana, l’epopea di Ernesto Guevara rivive nel graphic-novel di Rizzo & Bonaccorso in un racconto serrato, di taglio impressionista, con dentro gli elementi distintivi del fumetto d’autore e i crismi della metafora. Perché, parafrasando Guccini, non è detto che soltanto a canzoni si "faccian rivoluzioni": nei casi migliori può succedere anche con le strisce a fumetti, sapete?
Que viva el Che Guevara: 1
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Bel pezzo che condivido. Cmq se posso dire, non é stato per nulla facile lavorare su questa storia, molto impegnativo. Grazie per la recensione:)