La lezione dell’elefante
- Autore: Marco Rizzo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Il piccolo Sekou, avvolto in una coperta, è giunto dalla fine del mondo abbracciato al suo zaino logoro “dai colori sbiaditi soffocati dal sole e graffiati dalla sabbia”; lo tiene stretto a sé “come un cavaliere in armatura” a proteggere il suo contenuto. Cosa ci fosse non lo sapeva nessuno, disse qualcuno forse un ricordo della sua terra. Era l’alba a Lampedusa, in fila con gli altri sopravvissuti, tirato via dalle onde del mare dalle mani di un soccorritore.
“ Non riusciva a reggersi, né ad appigliarsi a qualcosa o a qualcuno e veniva inghiottito dalla gomma e dall’acqua che lo riempiva, mescolandosi a feci e urina, perché le sue mani erano troppo impegnate a proteggere il carico prezioso.“
Immagini che abbiamo negli occhi e lacerano i nostri animi ogni volta che assistiamo impotenti a naufragi con ecatombe di migranti! La sua storia, in un ritaglio di giornale chiusa nel cassetto, chiedeva di essere narrata. La lezione dell’elefante (Navarra Editore, 2020) è ultimo lavoro di Marco Rizzo, giornalista professionista, sceneggiatore e scrittore, impegnato da anni a raccontare temi di stretta attualità: dalle mafie, al terrorismo, alle migrazioni. Tra i più noti graphic journalist italiani, in collaborazione con Lelio Bonaccorso, ha ricostruito, a fumetti, le vite di Peppino Impastato, Che Guevara, Marco Pantani, Jan Karski, Mauro Rostagno e Ilaria Alpi.
Sekou come tanti altri bambini, giovani adolescenti privati della possibilità di avere una vita normale sono costretti a migrare per i tanti conflitti in un continente che non ha mai avuto pace. Figli della guerra la cui tristezza, dolore e nostalgia, sarà tanto più forte quanto più distanti saranno dal loro Paese. La vita di Sekou a Timbuctu fino al 2012 si svolgeva quotidianamente tra gli studi in Moschea, il lavoro nel supermarket della famiglia sempre ben fornito per i turisti stranieri, e le letture dei libri dallo zio Kidane, musicista e bibliotecario, così diverso dal padre. Gli piaceva vagare tra i libri della biblioteca dello zio: libri antichi, libri in francese, in lingua inglese, internazionali e libri di fiabe dalle copertine stilizzate come quello della leggenda dell’elefante.
All’origine l’elefante era il più prepotente della savana, fino a quando le ragioni degli altri animali non lo cambiarono nel fisico, per ritrovarsi con le orecchie piccole, svolazzanti, appese alla sua enorme testa e abbassate per la vergogna. Il clima politico in Mali stava cambiando, era nell’aria un golpe militare, i turisti andarono via in fretta e iniziarono a scarseggiare i rifornimenti in città, anche nella piccola bottega della famiglia di Sekou. Un mattino presto arrivarono con i pickup, sparando proiettili al cielo e sgommando intorno ai monumenti. La statua di Al Farouk, l’eroe cavaliere protettore della città con il suo cavallo bianco venne mutilata. Le voci del mercato, il centro della città, zittirono, e venne imposta dagli estremisti islamici la sharia. Le donne non dovevano mostrare la pelle nuda, neanche quella delle mani, avrebbero dovuto indossare oltre il velo, guanti e calze.
“Sembrava che la vita quotidiana della città si fosse pietrificata”.
E dopo i monumenti, le persone, la cultura millenaria: i libri. “I libri sono la nostra storia, la nostra vita”, raccontava Kidane. I jihadisti dettero fuoco a volumi secolari raccolti nelle moschee e nei centri culturali della città. Un patrimonio preziosissimo di un’epoca nella quale Timbuctu era stata una fervida città di interessi e di fermento intellettuale con i suoi testi religiosi, di medicina, di letteratura, di matematica e astronomia. Sekou aveva portato via con sé il libro di fiabe che tanto aveva amato sfogliare e leggere in casa dello zio, lo aveva portato al sicuro, avvolto in un telo bianco di lino, nel suo viaggio verso l’ignoto, in cammino nel deserto, nelle prigioni libiche sotto il tiro dei kalashnikov, e in mare su di un gommone. Lasciare il proprio paese risveglia sentimenti di perdita che gravano sul sentimento di identità: persone, affetti, oggetti, luoghi della lingua, della propria cultura, portano a una condizione di solitudine estrema. Per Sekou, affamato di conoscenza e letture “i libri salvano la vita”, e la sua storia, comune ai tanti migranti che accogliamo ogni giorno nel nostro Paese, è emotivamente coinvolgente e significativa.
La lezione dell'elefante
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