Qualcosa, là fuori
- Autore: Bruno Arpaia
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2016
Quanto riportato in questo interessante libro di Bruno Arpaia, già finalista allo Strega, è aderente a dati scientifici, razionali ed attendibili ed è pertanto per un verso preoccupante, ma al contempo è un campanello d’allarme che invita ad operare, perché si modifichi al più presto una tendenza che porterà inevitabilmente a mutamenti climatici nefasti e irreversibili. I protagonisti di "Qualcosa là fuori" sono Livio, neuroscienziato, sposato con Leila di origini siriana, laureata in Fisica. Sono due napoletani che nel periodo della cosiddetta fuga dei cervelli, si sono trasferiti negli States, compiendo una brillante carriera universitaria. Ma il racconto muta registro, muovendosi su due distinti binari da Napoli agli Stati Uniti, in California, nelle Università americane e poi il ritorno in Italia per motivi legati anche ad affetti familiari.
Da Napoli inizia una nuova migrazione verso la Scandinavia, poiché i peggiori scenari che si erano configurati in tema di mutamenti climatici si sono realizzati e l’Italia è divenuta, in un breve lasso di tempo, un territorio arido e inospitale. Nulla si era messo in atto per prevenire questo sfacelo che induce, quasi diecimila persone a partire verso terre lontane più vivibili in una migrazione di diecimila uomini che dal sud dell’Europa si sposta verso Il Nord. Una migrazione per certi aspetti fa venire alla mente altri spostamenti di popoli dove, apposite organizzazioni, gestiscono questi movimenti, veri trafficanti di uomini che sono costretti ad attraversare un continente ormai mutato nei suoi aspetti morfologici con città fantasma. Quando poi ci si avvicina a quei centri urbani che sorgono vicino al mare, emergono da questi solo i campanili, poiché il mare li ha quasi del tutto sommersi. In questo lungo spostamento di uomini, si soffre la sete e si è costretti a bere dell’urina filtrata per carenza d’acqua. Ma nel romanzo le storie si intrecciano in luoghi e tempi diversi accomunate dal comune scenario.
In America, le elezioni sono vinte da un predicatore molto somigliante all’attuale Presidente USA. Ma ecco che in questo contesto drammatico e sconvolgente vi è però un elemento di speranza che è quello dei valori familiari che rimangono solidi ed intoccati.
Il libro non è solamente una mera cronaca del percorso compiuto da questi diecimila uomini che si riducono vieppiù per stenti e malattie, ma racconta le loro storie che sono attraversate da affetti, amori e sentimenti filiali e di amicizia. Una chiave di lettura del romanzo che solo in apparenza sembra essere una science fiction, è data dal paesaggio che è la rappresentazione della natura che si incontra e si sovrappone con la storia dell’uomo e con la percezione di chi lo osserva, lo vive e lo apprezza. Il paesaggio che si racconta nel libro di Bruno Arpaia, è fatto di aree desertiche, che si estendono fino al mar Baltico, ma anche di aree coltivate collocate sempre più a Nord dove le temperature saranno sempre più favorevoli. Qui si coltiveranno pomodori e si estendono frutteti con una biodiversità spiccata rispetto a quella di oggi con un paesaggio dove si vedranno piante ed alberi di ogni specie.
La differenza tra il paesaggio odierno e quello che si avrà nel futuro, significa il divario tra scienza e letteratura, scrittura, finzione, percezione. Le due culture, scienze esatte e scienze umanistiche, si incontrano e dialogano in questo accattivante e prezioso romanzo. La qualità del libro di Bruno Arpaia, sta nel trattare temi assolutamente attuali, concreti, terribili e angoscianti, ma con un tono, un taglio ed argomenti che sono della poesia e della letteratura.
Qualcosa, là fuori
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