Il Premio Letterario Internazionale Viareggio Rèpaci è uno dei più antichi, dei più ambiti da scrittori, poeti, saggisti e autori esordienti. Quest’anno, il 2019, si celebra il suo novantesimo compleanno e la rosa dei candidati che si aggiudicheranno il prestigioso riconoscimento è particolarmente ricca.
L’anno scorso il premio ex aequo è andato a Fabio Genovesi con "Il mare dove non si tocca" (Mondadori) e Giuseppe Lupo, autore del romanzo “Gli anni del nostro incanto” ( Marsilio), straordinaria fotografia dei nostri anni Sessanta nella Milano del boom.
Per il Premio Letterario Viareggio Rèpaci 2019 mi soffermo solo su tre candidati, che vorrei presentarvi, perché li conosco, li apprezzo, mi piacerebbe che fossero i vincitori. Per la sezione narrativa segnalo la presenza di Antonella Sbuelz, autrice di romanzi intensi. Il suo ultimo, "La ragazza di Chagall" (Forum), ripercorre da un punto di vista molto femminile una storia che occupa quasi interamente lo scorso secolo. Trieste, il fascismo, una traversata atlantica verso l’Argentina, le donne confinate dal fascismo a Ventotene, le leggi razziali, la speranza che alimenta la vita di tanti: la grande Storia raccontata da una grande narratrice.
Per la poesia concorre Tommaso Giartosio, voce nota agli ascoltatori di Fahrenheit di Radio3. La raccolta, pubblicata da Einaudi con il titolo “Come sarei felice. Storia con padre”, mi è particolarmente cara perché attraverso alcune delle liriche di Giartosio rivedo suo padre, grande amico del mio, compagni di Corso in Accademia Navale, ventenni gettati nella Guerra Mondiale.
Pena a vedere /com’eri bello da ragazzo /con il cappello spavaldo da capitano/ di ventun anni…
Ambedue i nostri padri hanno portato fortunatamente a casa la pelle e suo padre, poi morto ancora giovane, continua ad occupare un posto preminente nella testa di suo figlio, ad essere oggetto della sua più profonda ed intima ispirazione:
Ti amo come se io fossi qui e tu là / e sono felice come se da sempre fossi vivo.
Per la saggistica concorre Matteo Nucci, amico, studioso accurato del mondo antico, dei suoi miti, viaggiatore curioso nello spazio e nel tempo. Il suo saggio che segue il fortunato “Le lacrime degli eroi”, divenuto un libro di culto per i suoi fedeli lettori, ha per titolo “L’abisso dell’Eros. Seduzione”. Lo scrittore ci accompagna in un favoloso viaggio nell’antica Grecia, nei suoi miti che abbiamo conosciuto a scuola, Odisseo, Afrodite, Era, Orfeo, Elena, che nel suo racconto divengono però qualcosa di inedito, osservati da un punto di vista diverso, frutto di uno studio profondo della filosofia, della poesia, della tragedia e dell’epica di cui i Greci furono i primi protagonisti.
I titoli delle parti in cui il saggio si divide, Squarcio, Seduzione, Spaesamento, offrono al lettore un modo originale e coltissimo di rileggere le nostre origini, le nostre pulsioni: Socrate maestro di Eros, i tremori di Saffo, il grido di Pan, Chaos, Tartaro, Nucci ci guida con sicurezza alla ricerca di noi stessi dentro il mistero dell’amore, come afferma Euripide: "Non ama chi non ama per sempre”.
Speriamo che la giuria del Premio Viareggio abbia gusti simili ai miei…
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Viareggio Répaci 2019: i candidati che vorrei vedere vincitori
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