

Preludio
- Autore: Carla Madeira
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2025
Carla Madeira, scrittrice brasiliana conosciuta soprattutto per lo splendido romanzo L’amore è un fiume, torna in libreria con Preludio (Fazi, 2025, trad. di Giacomo Falconi), romanzo diverso dagli scritti precedenti ma comunque intenso per le dinamiche emotive e familiari narrate.
In un momento di stress e tensione Vedina, una giovane mamma, lascia il proprio figlioletto Augusto sul marciapiede e riparte con l’auto. Bastano però pochi minuti per riportarla alla realtà e farla ritornare dal piccolo, che non è più dove lei lo ha lasciato. Questo è l’inizio di Preludio, romanzo nel quale la vicenda della giovane mamma e del suo bambino fanno da premessa a un racconto che va indietro nel tempo e che si incentra sulla famiglia di due gemelli Abel e Caim. A dare questo nome così imbarazzante ai due nati era stato il padre, Antunes, giovane uomo che gestiva con abilità e attenzione un negozio di ferramenta e sposo di Custódia, una ragazza timida e timorosa. Fin dall’inizio di vita insieme, i rapporti di coppia non sono dei migliori: la sposa non accetta di buon grado l’approccio fisico che comporta ogni unione, anche a causa del troppo alcol bevuto dal marito. Per Custódia, donarsi ad Antunes è una specie di sofferenza, che lei cerca di medicare solo con il desiderio di essere madre.
Quando una donna desidera un figlio e non riesce ad averlo, si vede come merce avariata. Un dolore così intimo che non può essere consolato. Di fronte all’impotenza della scienza e dei medici, che parlano tanto ma non risolvono granché, Custódia si aggrappò alla Bibbia. Sbattè le ginocchia a terra, determinata. Dio avrebbe trovato un modo.
Dopo le tante preghiere che la donna recita, finalmente ecco l’annuncio di una gravidanza che si rivela un duplice dono, poiché nel grembo della futura mamma crescono non uno bensì due figli che portano speranza per il domani. Antunes, però, in questo periodo, si sente messo da parte dalla moglie. Umiliato nella mascolinità che non può manifestare, nutre antipatia per la religiosità di Custódia e medita vendetta. Tre giorni dopo la nascita dei due gemelli, dopo aver registrato i due bambini all’anagrafe, l’uomo si reca trionfante in ospedale e mostra alla moglie i certificati di nascita dei neonati.
- Perché l’hai fatto Antunes? I bambini si dovevano chiamare Pedro e Paulo…
- Ho cambiato idea.
- Ma lo sai chi erano Caim e Abel, Antunes?
- Due fratelli.
- Uno ha ammazzato l’altro, Antunes.
Custódia è determinata
Ho due figli Antunes e nessuno dei due si chiamerà Caim.
I due fratellini crescono sotto l’occhio vigile e attento di una mamma il cui nome, Custódia, è veramente il simbolo del ruolo che lei assume. Fino a che i due piccini rimangono a casa, lei li chiama “Abel e Abelzinho”, come a scegliere il lato buono e mansueto della storia biblica. Solo il giorno in cui iniziano a frequentare la scuola, per i due fratelli giunge il momento di riprendere il proprio nome anagrafico.
Mano a mano che si procede nella lettura, il passato si mescola al presente. poiché l’autrice alterna il racconto della vita dei giovani fratelli a quello della ricerca del piccolo Augusto. che si comprende essere figlio di Vedina e di uno dei due fratelli, Abel.
Carla Madeira racconta del tempo in cui i gemelli sono ormai per tutti Caim e Abel e dei timori di Custódia in riferimento a quei nomi. Uguali, anzi perfettamente identici, quei due bambini sono separati solo da un nome che avrebbe potuto indicare, secondo la madre, un destino infausto. Persino Padre Tadeu, uno fra gli insegnanti della scuola, rassicura la donna.
Non sottovaluti il Padreterno, figlia mia. Dio è molto creativo, non ripete una storia memorabile come quella senza un motivo.
Profetiche si rivelano le parole del sacerdote. I due fratelli non ricalcano quelli dei nomi biblici, anzi sono quasi l’opposto. Caim è buono, attento, impegnato e dal carattere solare, si integra bene a scuola e ottiene ottimi risultati, mentre Abel è un po’ in tutto “il secondo”.
Caim e Abel erano venuti al mondo dotati degli stessi elementi di serie, ma in Abel qualcosa era andato storto
.
Sarà così anche durante gli anni successivi. Caim riesce bene in ciò in cui si impegna, è entusiasta delle attività che svolge e a volte vorrebbe far provare al fratello un po’ della sua positività. Abel ha difficoltà nei rapporti con gli amici e ancor più quando giunge il tempo in cui si comincia a provare attrazione per qualche ragazza. Abel è il primo a sentir battere il cuore per Veneza, la più bella, quella che però non riesce a provare più che amicizia per lui, che si sarebbe accontentato anche dei briciole d’affetto. Quando Veneza si innamora di Caim che ha davanti a sé un futuro brillante, Abel “ripiega” su Vedina, l’amica di Veneza, e i due diventano una coppia. La distanza fra i due fratelli non sarà mai colmata e sfocerà in atteggiamenti troppo forti da parte di Abel, ora uomo e padre. Ne segue una storia coinvolgente, intessuta da personaggi significativi quanto i loro nomi.
Come si giunge all’estremo?
Vivendo….
Terreno accidentato,
disprezzo,
pendenze,
cadute.
Con affermazioni come queste, Carla Madeira ci conduce ai limiti di una vicenda che, fin dall’inizio, sembra destinata a non concludersi positivamente. Tra una pagina e l’altra, però, in Preludio c’è tanta vita e ci sono emozioni: accanto a timori, paure e rabbia, a volte appaiono sprazzi di ottimismo e gioia. Ciò fa del romanzo un libro eccellente e ben costruito, una storia ben congegnata.
Preludio è scritto con un linguaggio coinvolgente, che dipinge con precisione la bellezza e la crudeltà della vita. Nei protagonisti si alternano forza e resilienza a fragilità e vulnerabilità. Il romanzo è un caleidoscopio di sentimenti che coinvolgono e rendono prezioso il narrato.

Preludio
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