Pet Sematary di Stephen King

Pet Sematary, pubblicato nel 1983, è forse uno dei miglior romanzi di Stephen King. Questo libro, pur rientrando a pieno titolo nel filone del genere horror, affronta in maniera approfondita e non banale le tematiche universali della morte, del rito della sepoltura e delle credenze ad esso connesse.

La storia segue un iter ben preciso: la famiglia Creed, composta da Louis, di professione dottore, da Rachel, casalinga, e dai due figlioletti, rispettivamente di cinque e due anni, Ellie e Gage, si trasferisce a Ludlow, una piccola cittadina del Maine. La nuova casa sorge non distante da un cimitero per animali domestici, dove da generazioni i bambini di Ludlow seppelliscono le loro bestioline. La visita al cimitero, su indicazione del vecchio e benevolo vicino di casa Jud Crandall, impensierisce la piccola Ellie, molto affezionata al gatto di famiglia Church. È proprio questa paura nei confronti della morte, provata non solo dalla bambina ma anche in maniera più irrazionale, a causa di retaggi familiari, da sua madre Rachel, che rappresenta uno dei perni fondamentali della trama.

Attraverso una prosa fluida ed una descrizione psicologica mirata di tutti i personaggi, l’autore sembra rivolgersi direttamente al lettore per chiedergli quanto sia disposto ad accettare l’ultimo ed irrevocabile viaggio di coloro che ama, siano essi animali o esseri umani. Il protagonista indiscusso del romanzo è Louis, che lavorando come medico conosce la morte per mestiere. Eppure il suo approccio razionale e scientifico sembra vacillare dopo il decesso, durante il primo giorno di lavoro nella nuova città, di uno studente investito mentre faceva jogging. A questo punto iniziano presagi funesti che trascineranno Louis in una spirale di preoccupazione sempre maggiore. L’uomo si farà carico di segreti impensabili pur di proteggere il suo nucleo familiare dal senso di perdita e dal dolore, tenendosi dentro un orrore crescente per ciò che non rispetta le comuni leggi della vita terrena:

Il cuore di un uomo è fatto di un terreno più duro, Louis… […]. Un uomo ci coltiva quello che può… e ne ha cura.