Negli ultimi anni ha preso piede in Italia una passione smodata per una scrittrice inglese del periodo Regency, Jane Austen, passione che è cresciuta ed è uscita dagli studi accademici femministi per arrivare al grande pubblico.
Mr. Darcy, zia Jane, club e marchi: elementi della Austen mania
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Jane Austen è l’autrice di Orgoglio e pregiudizio, romanzo che ha avuta un’infinità di adattamenti cinematografici e televisivi, oltre che parodie anche gotiche come Orgoglio e pregiudizio zombies e altri meno celebri.
Giovani donne emancipate del XXI secolo hanno eletto l’antipatico Mr. Darcy (una rivisitazione maschile della "Bisbetica domata") come uomo ideale senza tener conto del palese maschilismo .
Ma anche così, perché tanto interesse verso l’autrice, chiamata familiarmente dalle fan Zia Jane, nomignolo che evoca solitudini non volute e torte di mele?
Sono nati club (non solo in Inghilterra), società a cui associarsi, marchi, vestiti, viaggi letterari nel nome di questa signorina del XIX secolo che non doveva essere molto attraente, e ora, nel 2025, si festeggiano i 250 anni dalla nascita con un anno intero di feste. Ci manca solo la canonizzazione con bolla papale!
Le figure femminili nei romanzi di Jane Austen
I sei romanzi della Austen raccontano la storia di giovani donne il cui scopo è il matrimonio visto in maniera non romantica, diciassettenni che si comportano come generali in una guerra che ha come preda il maschio ricco e giovane. C’è del femminismo in questo, sicuramente, ma la condizione della donna resta degradante. Le donne della Austen sembrano i servi astuti della commedia plautina, che sviluppano la loro intelligenza per sopravvivere.
E la vita delle donne non era diversa. Chi non si sposava, come probabilmente sarà stato della cara Mary, la più insignificante delle sorelle Bennett, viveva a carico dei parenti. Ma le altre! Le belle, le astute, le ricche conducevano le loro battaglie amorose con grande perizia, sapendo che in gioco c’era la loro vita. A pensarci bene una guerra.
Eppure a me neppure questo convince. I dialoghi sono brillanti ma fino a un certo punto. Emma, Elizabeth e le altre sono spiritose oltre che abili conoscitrici dell’arte da salotto, ma infine cosa possono offrire se non se stesse in un mondo in cui gli uomini non apprezzavano le donne intelligenti? Un mondo che a una donna del XXI secolo non potrebbe interessare, almeno in occidente.
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Emma sembra la storia di un’agente matrimoniale che non ha l’intelligenza di accorgersi della propria solitudine, e in effetti le donne della Austen sembrano prestare più attenzione alla felicità delle altre che non alla propria. E anche le adolescenti come Catherine di Northanger sembrano vivere un sogno che rasenta i romanzi per rendersi conto che la realtà è molto più interessante. L’abbazia di Northanger, il romanzo più sottovalutato della Austen, e il migliore a mio giudizio, racconta la storia di una ragazza, una potenziale Bovary salvata in tempo. E questo è un merito da non sottovalutare. Ma ancora mi chiedo perché tanto successo?
Non solo pubblicità: Jane Austen e l’improbabilità delle sue opere
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In fondo la Gran Bretagna è una terra di grandi scrittrici; perché proprio Jane Austen, che addirittura ha meritato un Meridiano Mondadori, onore che la fa entrare nei classici?
Le Brontë, George Eliot e, prima di loro, la Radcliffe, hanno avuto successo in Italia, ma non in modo così fanatico. La loro fortuna ha avuto toni più moderati e composti. Dov’è la risposta a un simile interrogativo?
La campagna pubblicitaria è stata efficace, ma non è sufficiente a spiegare un successo planetario. Recentemente la Elliott sta pubblicando le opere della Gaskell, autrice fino a poco tempo fa dimenticata, ma non c’è stato nessun polverone mediatico. Cos’ha di diverso Jane Austen per attrarre donne di ogni ceto sociale?
A mio giudizio, è l’improbabilità delle trame nel nostro secolo il segreto: la buona educazione, i balli, una vita ordinata (apparentemente) in contrasto con la complessità della nostra rendono i romanzi della Austen così appassionanti agli occhi di noi donne del XXI secolo. Forse è l’idea di un’epoca senza conflitti (irreale), di un amore non troppo appassionato, di un matrimonio che risolve i problemi. Non si parla di un dopo nei romanzi della Austen perché l’autrice avrebbe parlato di situazioni non idilliache.
Che sia qui quindi il segreto di questa scrittrice?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Perché ci piace così tanto Jane Austen? Riflessioni su una scrittrice diventata superstar
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