

Onesto
- Autore: Francesco Vidotto
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2025
Francesco Vidotto, con il suo romanzo Onesto (Bompiani, 2025), ci regala una narrazione intensa, poetica e profonda, immersa nei silenzi e nei boschi del Cadore. Con la storia di Onesto, Santo e Celeste ci emoziona, ci commuove, ci accompagna tra quelle vette dove l’aria è sottile e ci si sentiamo intimamente rinnovati, capaci di guardare la vita con occhi nuovi.
Credo di aver capito l’amore cos’è. È qualcosa che, se lo metti accanto al cielo, non sfigura.
Il romanzo si apre con la figura di Guido Contin, detto Cognac, un anziano solitario che vive in un casello ferroviario abbandonato, in compagnia della sua gatta, che chiama Moglie. La sua unica compagnia è una cartellina contenente lettere indirizzate alle montagne, tutte restituite al mittente. Quelle lettere, firmate da un certo Onesto, diventano la chiave di accesso a una vicenda umana straordinaria.
Attraverso la sua voce, conosciamo la storia di due fratelli gemelli, Onesto e Santo, la loro infanzia, il loro legame indissolubile, l’incontro con Celeste e il loro lento scivolare nella vita adulta, segnata dalla guerra, dalla perdita, dall’amore e da un segreto che li attraversa come una frana. La narrazione si snoda tra eventi tragici e meravigliosi: un rapimento, la riscoperta di un figlio perduto, la violenza cieca della guerra, una bomba piovuta nella notte e soprattutto un amore impossibile che attraversa la vita di Onesto come un fiume carsico, nascosto ma inarrestabile.
I personaggi di Vidotto sono vivi, autentici. Guido-Cognac è una figura quasi mitica, testimone silenzioso di un mondo che non c’è più. Onesto e Santo sono il cuore pulsante del romanzo: due fratelli, due anime in simbiosi, che affrontano la vita ciascuno a modo suo, tra forza e fragilità. Celeste è il fulcro intorno al quale ruota la loro vicenda affettiva, simbolo dell’amore che unisce e divide. Ogni personaggio è descritto con una delicatezza quasi sciamanica, capace di trasformare il quotidiano in epica.
Uno dei maggiori punti di forza di Onesto è la scrittura di Vidotto: essenziale, lirica, radicata nella natura e nei suoi ritmi. Lo stile riflette la filosofia del romanzo, fatta di sottrazione, di silenzi che pesano quanto le parole. Le montagne del Cadore non sono solo uno sfondo, ma diventano personaggi anch’esse, testimoni muti di storie antiche e attuali.
La struttura epistolare del romanzo, attraverso le lettere di Onesto, aggiunge un tono intimo e riflessivo che coinvolge profondamente il lettore. È come se le pagine fossero sussurrate, non lette. Inoltre, l’abilità di Vidotto nel trattare temi complessi – l’identità, l’amore, la perdita, la vergogna, la guerra – con una grazia non comune, è notevole.
Onesto è un piccolo gioiello narrativo che parla dell’essere umani nella loro forma più semplice e allo stesso tempo più misteriosa. È una storia che si muove tra il dolore e la bellezza, tra ciò che è detto e ciò che resta taciuto, e che trova nella montagna una metafora perfetta dell’esistenza:
Scalare, come vivere, non è questione di tenere, è questione di lasciar andare.
Vidotto ci invita a lasciarci andare, a lasciare indietro il peso del passato per avvicinarci al cielo. Onesto è un romanzo da leggere lentamente, da assaporare come il silenzio del bosco dopo la neve, e che, con la sua apparente semplicità, lascia una traccia profonda e duratura.

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