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Recensioni di libri

Ognuno muore solo di Hans Fallada

Sellerio, 2010 - Un ritratto vivido e potente di un periodo buio, disperato - quello del Reich tedesco - in cui però il coraggio non muore e un uomo e una donna comuni riescono a rimanere uno di fianco all’altra nell’avversità più profonda.

Giulia Scianna Pubblicato il 22-12-2016

9

Ognuno muore solo

Ognuno muore solo

  • Autore: Hans Fallada
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Sellerio
  • Anno di pubblicazione: 2010

Durante la seconda guerra mondiale, a Berlino, Elise e Otto Hampel, coniugi di bassa estrazione sociale e scarsamente istruiti, pianificarono e misero in atto una campagna di propaganda anti-nazista durata tre anni. Dopo aver appreso della morte del fratello di Elise in combattimento, la coppia decise infatti di iniziare a disseminare la città di cartoline che incitavano alla disobbedienza civile e ad ostacolare Hitler e il suo regime.
Il fascicolo della Gestapo relativo agli Hampel, che furono catturati dopo una lunga caccia all’uomo, venne passato ad Hans Fallada da un amico poeta, Johannes Becher, diventato ministro della cultura del governo post-bellico. Pensando che la vicenda di Otto ed Elise potesse essere un buono spunto per un nuovo romanzo, Becher sperava di aiutare l’amico a riprendersi dalla depressione in cui era caduto anche a causa della sua incarcerazione in un manicomio nazista durante la guerra.

Hans Fallada scrisse “Ognuno muore solo”, che Primo Levi defini “uno dei più bei libri sulla resistenza tedesca contro il nazismo”, in soli ventiquattro giorni, e non visse abbastanza a lungo per vederne la pubblicazione. I protagonisti Otto e Anna Quangel sono ispirati alle figure dei coniugi Hampel e nel romanzo l’elemento che accende l’impulso alla resistenza è la notizia della morte del loro figlio in guerra. Otto, che ha vissuto fino a quel momento con la sola priorità di tenersi lontano da qualsiasi tipo di problema e di non esporsi evitando di stabilire legami, coltivare interessi o mostrare opinioni, subisce un profondo e improvviso cambiamento. Avvertendo la necessità e l’importanza capitale di agire, di non accettare in silenzio gli orrori del tempo in cui vive, coinvolge la moglie nel suo piano di scrivere cartoline contro il regime e lasciarle in luoghi pubblici, nella speranza che possano servire a risvegliare altre coscienze.

“Ognuno muore solo” è un testamento che racconta la vita sotto il Terzo Reich. Attraverso la storia di Otto e Anna e quella dei tanti altri personaggi che si muovono in una Berlino schiacciata dall’intimidazione, dalla paura e dalla brutalità, Hans Fallada ci lascia un ritratto vivido e potente di un periodo buio, disperato, in cui però il coraggio non muore. Un uomo e una donna comuni, che rimangono uno di fianco all’altro nell’avversità più profonda, decidono di reagire e combattere, superando l’idea che il piccolo gesto di un singolo uomo non farà la differenza e comprendendo che restare immobili a guardare equivale a diventare responsabili dell’orrore.
Con realismo, ritmo serrato, un ricco intreccio di fili narrativi e un tono spesso denso di emotività che avvicina i personaggi al lettore, Hans Fallada ha scritto un’opera di alto valore letterario, oltre che storico, una celebrazione della forza del pensiero che non si uniforma e della capacità di mettere la propria dignità di fronte a tutto, abbracciando una lotta che potrebbe causare la distruzione del nostro piccolo mondo ma anche contribuire a salvare un universo di sconosciuti.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ognuno muore solo

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