

Non parlare con la bocca piena
- Autore: Chiara Francini
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2017
“Non parlare con la bocca piena” (Rizzoli, 2017) è il romanzo d’esordio dell’attrice e presentatrice Chiara Francini, nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio.
“Trovare parcheggio sotto casa dei suoi non è mai stato facile, specialmente alle sette di sabato sera”.
La trentacinquenne Chiara, di professione dentista, aveva appena lasciato il suo compagno Federico, “torno da mia madre!”, per tornare a vivere dai suoi genitori. Mentre la giovane donna sul Lungotevere cercava un parcheggio per la sua Clio rossa, la luce struggente del cielo di Roma la induceva a riflettere su
“quanto sarebbe stato più lieve cedere alla tentazione di un bel capitombolo all’indietro”.
Ovvero tornare da Federico, rimettere le magliette nei cassetti, aspettarlo, stringergli appena la mano mentre si va a cena e infine fondersi in un tenero abbraccio. Però Chiara, onesta e limpida verso se stessa, era conscia di aver troncato la relazione, perché pur provando affetto verso Federico, la passione era finita e voleva riscoprire l’ardore, l’entusiasmo per risentire “le farfalle nello stomaco”. Finalmente Chiara aveva trovato un parcheggio e si apprestava a salire con i suoi due trolley nell’appartamento sito al primo piano di un bel palazzo, che si affacciava su via Beatrice Cenci.
“Babbo, sono io. Apri!”.
La nostra eroina non apparteneva a una famiglia tradizionale ma a una cosiddetta “arcobaleno”: i genitori di Chiara erano due uomini, il colto e caustico professore di anglistica Giancarlo e Angelo. La madre di Chiara, una cara amica della coppia, non se l’era sentita di fare la mamma. Giancarlo e il suo compagno avevano preso con loro la bambina. Tradizionale e piena d’amore era stata l’educazione della piccola Chiara addolcita dal gusto al latte delle caramelle Galatine. Chiara era cresciuta in un nido caldo e accogliente in cui la fiorentina zia Geltrude, sorella di papà Giancarlo, donna dal grande temperamento, le aveva fatto un po’ da mamma e un po’ da sorella maggiore. La vita di Chiara era sempre stata allietata da una galleria di divertenti e sollecite figure maschili, una sorta di zii acquisiti che avevano arricchito la sua crescita. “Le Supreme” era il nome che il barone, lo scultore e lo psichiatra (gli zii acquisiti di Chiara), si erano dati. Ora, tornata single, la volitiva Chiara non avrebbe dovuto aspettare molto per ritrovare l’amore e, perché no, riscoprire il sesso. Infatti, Luigi stava per arrivare.
“C’è molto di me e della mia vita, è un po’ autobiografico. Ho scritto il libro con gioia e naturalezza”.
Ha recentemente confessato l’effervescente Chiara Francini in un’intervista, che debutta nel mondo delle lettere con un romanzo corale e attuale, ricco di aneddoti e di personaggi coinvolgenti. Una scrittura brillante e piacevole narra di una ragazza moderna, al passo con i tempi ma dai sani principi, la quale non vuole rinunciare a trovare l’amore per seguire i propri desideri.
“Non può proprio, in un momento così, non prendere una generosa manciata di Galatine”.

Non parlare con la bocca piena
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