Non c’è stata nessuna battaglia
- Autore: Romolo Bugaro
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2019
Autore di numerosi romanzi fortunati, finalisti al Campiello, lo scrittore padovano Romolo Bugaro ambienta nella sua città una storia corale che coinvolge un gruppo di ragazzi, liceali della parte più ricca della città, ritratti nel giugno del 1976. Si incontrano davanti a scuola, in certi locali, nei bar, nelle selezionatissime feste private: girano in Vespa, in motorino, fumano molto, soprattutto Chesterfield e Marlboro, abitini fioriti e lunghi capelli le ragazze, capigliature alla Jimi Hendrix e
occhiali da sole perenni i maschi.
Sono un gruppo, dai nomi strampalati: Tod, Il Cardo, GMT, Nick The Best One, Il Vecchio Andrea; c’è anche una ragazza, bionda, bella, amata da tutti, La Canova.
Nel romanzo "Non c’è stata nessuna battaglia" i ragazzi parlano in prima persona, si raccontano, si scontrano, si picchiano, si tradiscono. Il fascino della storia raccontata da Bugaro sta nel seguire tutti i suoi personaggi nell’evoluzione delle loro vicende private, da quel 1976 in cui si sentiva ancora l’eco degli scontri politici del ’68 e si preparava la stagione tragica del terrorismo, fino ai nostri giorni, ottobre 2019, quando attraverso una trasmissione tv e la potenza delle email, Tod e La Canova si ritrovano, dopo essersi persi per decenni e si aggiornano su una vita ormai diversa e lontana, anche se tutti hanno conservato il ricordo quasi mitico di quelle giornate indolenti, inconcludenti, ma anche dolorose trascorse insieme.
Attraverso le avventure di questi ragazzi lo scrittore riesce a raccontare un pezzo di storia del Nord Est del nostro paese in anni davvero difficili e problematici: spinelli, droga pesante, trasgressioni, sessualità incerta e ancora non ben gestita, rapporti difficili con i genitori, rigurgiti fascisti, trovano spazio nelle singole storie di questi adolescenti che vivono una stagione che sembra loro esaltante, ma che si rivelerà invece piena di delusioni, obiettivi mai raggiunti, fallimenti.
La caratteristica migliore del romanzo è la lingua, usata in tutte le sue sfaccettature, capace di riprodurre i miti di quegli anni, le relazioni interpersonali, spesso ambigui. Bugaro si serve di iperboli, di aggettivi al superlativo, di termini del gergo studentesco, di elenchi privi di punteggiatura per raccontare il ritmo incalzante di quelle giornate, gli oggetti, gli abiti, le fughe, gli sguardi, le paure:
T-shirt di ogni colore e facce arrossate e facce sudate e bicchieri di carta e braccialetti di cuoio e occhiali da sole anche se è notte e nessuna traccia della camicia a righine del Tennista né della capigliatura torreggiante del Soprano.
Quasi nessuno viene chiamato col suo vero nome, tutti vengono identificati con il tipo di abbigliamento, che separa le classi di provenienza ed il censo delle famiglie. Nella parte finale del libro, quando ormai la giovinezza è trascorsa, la storia si fa cupa e violenta: processi, incidenti, separazioni, allontanamenti, morti precoci. Non c’è stata battaglia, dice il titolo del romanzo, in realtà la battaglia per la felicità è stata persa, quasi da tutti i protagonisti di questa vicenda che sa ricostruire una fetta di società con notevole capacità narrativa.
Non c'è stata nessuna battaglia
Amazon.it: 6,95 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Non c’è stata nessuna battaglia
Lascia il tuo commento
"Non c’è stata nessuna battaglia" è il punto più alto della produzione di questo eccellente scrittore!