

Morire per un libro
- Autore: Giulio Marcon
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Quella di Ciro Principessa è una storia che rischia di essere dimenticata, di rimanere sommersa sotto la polvere del tempo. La sua vita si ferma all’età di 23 anni in un pomeriggio del 19 aprile del 1979, a Roma, a pochi passi dalla sede del Partito Comunista Italiano di Tor Pignattara. Ciro è un militante del PCI, ha un passato difficile, è un borgataro di origini campane che ha conosciuto la galera. Qualche furto, il rifiuto di terminare il servizio militare e la fedina penale è già bella che macchiata. La salvezza arriva sotto forma di impegno: schierarsi a sinistra è una scelta quasi naturale, aderire a un partito il cui ruolo principale consiste nel difendere i diritti dei lavoratori e la parte più debole della società una strada obbligata.
Ciro, dopo tante traversie personali, si ritrova al fianco di un gruppo di ragazzi che vivono la passione politica giornalmente. Nel circolo di Tor Pignattara si fa notare per la sua spontaneità, per il suo entusiasmo. Sono giorni convulsi, complicati, lui li vive in una città sfiancata dalla violenza, con gli estremisti neri e rossi a difendere le rispettive posizioni, pronti a menare le mani nel caso dovesse presentarsene la necessità. Spesso finisce male, con morti da piangere e brutalità inusitate da una parte e dall’altra. Ciro Principessa sarà una delle tante vittime di una guerra non dichiarata, che appesantisce l’atmosfera di quegli anni, di quegli anni di piombo.
Torniamo a quel 19 aprile 1979: Ciro si trova all’interno della sezione del PCI “Nino Franchellucci”, a un certo punto entra un giovane, Claudio Minetti, che chiede un libro in prestito. Si tratta di una scusa, anzi, di una trappola. Minetti è il figlioccio di Stefano Delle Chiaie, un neofascista che frequenta la sede del Movimento Sociale di via Acca Larentia, quel giorno nasconde in tasca un coltello con il quale finisce per colpire Ciro al termine di una colluttazione. Ciro morirà qualche ora dopo in un letto dell’ospedale San Giovanni. L’omicidio desta un enorme stupore misto a rabbia, ai funerali partecipano Enrico Berlinguer e l’allora segretario della FGCI (l’organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano) Massimo D’Alema. L’odio politico, esasperato dalla cosiddetta strategia della tensione, brucia la vita di un ventitreenne impegnato a lottare per una società più giusta. Minetti, riconosciuto infermo di mente dal tribunale di Roma, sarà condannato a dieci anni di reclusione, ridotti a quattro in Corte d’Assise.
Con Morire per un libro (Stampa Alternativa, 2019), lo scrittore e politico Giulio Marcon, che ha vissuto quella incandescente fase storica in prima fila, anch’egli tra le fila del PCI, riassume la breve e tormentata vita di Ciro Principessa, ne racconta l’adolescenza difficile, gli errori, il riscatto, l’emancipazione, l’adesione, al PCI, oltre a ridisegnare, con comprensibile sintesi, un’epoca che sembra lontana, così difficile da spiegare a un ventenne. Quando bisognava schierarsi, quando l’impegno sociale e politico rivestiva un ruolo determinante per l’esistenza di tantissimi ragazzi. Il percorso di Principessa, tra le pagine del volume scritto da Marcon, diventa parte integrante della storia italiana degli anni ’70, attraversata dagli opposti estremismi, dagli attentati e dalle stragi rimaste impunite. Oggi di Ciro Principessa rimane un’immagine ritratta in un murale (finito sulla copertina del libro) al quartiere Certosa, dove viveva e un giardino che porta il suo nome in via Beccadelli, sempre a Roma. Ora arriva questo bel libro, lo strumento più appropriato per non dimenticare.

Morire per un libro. Ciro Principessa, una storia proletaria
Amazon.it: 9,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Morire per un libro
Lascia il tuo commento