Messaggio dal Vietnam di Danielle Steel

Ci possono essere amore e dolore in egual misura? Una domanda da porsi fra le pagine di Messaggio dal Vietnam, romanzo di Danielle Steel edito in Italia dall’editore Sperling & Kupfer.

Giugno 1968. Paxton, la nostra protagonista, parte per il Vietnam. Un nome che oggi evoca nella nostra mente una lista sterminata di pellicole emozionanti, ma qui le cose stanno accadendo in diretta. Un luogo tristemente ricordato per le sue battaglie e infatti la nostra Paxton ha perduto il suo amore proprio laggiù. Quando si dice che la guerra non ha mai dei vincitori.
Sola, lontana migliaia di chilometri dalla realtà che ha conosciuto fino a oggi, la nostra protagonista si ritroverà a fronteggiare vari pericoli ma vivrà anche esperienze che ne forgeranno il carattere. Sarà estenuante ma alla fine tutto ciò l’aiuterà a crescere.
Durante un reportage viene salvata da un ufficiale. Bill, questo il nome del suo salvatore, farà breccia nel cuore della nostra Paxton, un cuore che aveva cessato di battere da tanto, forse troppo tempo. Purtroppo il destino deciderà di dire di nuovo la sua e proprio nel momento meno opportuno. Ma sapete com’è l’amore, può perdere tante battaglie ma non la guerra.

Danielle Steel ci parla dell’amore dispettoso, quell’amore che ama tanto giocare a nascondino. Non sarà impossibile trovarlo, il difficile sarà tenerlo con noi, lo sappiamo bene. E non è forse questo il bello, quello che chiamiamo il sale della vita?
Una storia pensata per gli inguaribili romantici, per chi non si arrende davanti al dolore e trova comunque la forza per andare avanti. E questo è un messaggio meraviglioso. Un messaggio portato da personaggi che vedremo davanti a noi come vecchi amici che si confideranno, senza chiedere nulla se non un briciolo di comprensione.
Un libro da divorare in un pomeriggio o da sorseggiare avidamente, pagine colme di sentimenti contrastanti che ci delizieranno e strazieranno il nostro povero cuore. Non esattamente in quest’ordine e non nella stessa misura, ma che importa? Ciò che conta è emozionarsi. Sempre.