Messaggero di verità
- Autore: Jacqueline Winspear
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2023
Il romanzo Messaggero di verità (Neri Pozza 2023, titolo originale Messenger of Truth, traduzione di Olivia Crosio) dell’autrice inglese Jacqueline Winspear è il quarto dopo Un semplice caso di infedeltà (Neri Pozza 2021), Piume bianche (Neri Pozza 2022) e Piccole bugie (Neri Pozza 2023) de “Le inchieste di Maisie Dobbs”, una serie di gialli ambientati negli anni Venti e Trenta, con protagonista l’investigatrice privata Maisie Dobbs.
“Come vede, signora, non c’è molto altro che io possa fare date le circostanze, che per quanto ci riguarda sono già piuttosto assodate”.
Scotland Yard, Londra, mercoledì 31 dicembre, 1930.
L’ultimo giorno dell’anno, Georgina Bassington-Hope, celebre reporter di guerra, si trovava a colloquio con l’Ispettore Richard Stratton, che aveva catalogato come morte accidentale il decesso del fratello gemello di Georgina, Nicholas, artista appassionato di fama internazionale. Ma il fatto che l’indagine di Stratton non avesse dato risultati non significava che la giornalista avesse deciso di smettere di indagare.
Per questo aveva deciso di ricorrere a un’agenzia investigativa capitanata da una donna intuitiva e tenace quanto Georgina Bassington-Hope. Maisie Dobbs era onesta e conosceva bene il mestiere.
Anche Scotland Yard si era consultata con Miss Dobbs, perché la signorina aveva abilità particolari, dei metodi che sembravano dare ottimi frutti. Sempre più incuriosita, Georgina aveva chiesto a Stratton alcuni cenni biografici su Maisie Dobbs, che aveva frequentato il Girton College qualche anno dopo Georgina, che durante la guerra era infermiera ed era rimasta lei stessa ferita nelle Fiandre. Stratton, dopo aver valutato per qualche secondo se fosse stato il caso di raccontare alla reporter quello che sapeva sull’investigatrice privata, aveva iniziato le confidenze.
Maisie Dobbs era nata a Lambeth e a tredici anni era uscita di casa per andare a servizio, ma la sua intelligenza era stata notata da un amico dei suoi padroni, un uomo brillante, esperto in medicina legale e psicologo. Di ritorno dalle Fiandre, e dopo la convalescenza, la signorina Dobbs aveva lavorato per un anno in un’istituzione protetta, curando le psicosi traumatiche gravi.
Completata la sua preparazione, aveva studiato per qualche tempo al Dipartimento di medicina legale di Edimburgo, prima di diventare assistente del suo mentore, imparando dal migliore. Non si era mai sposata, il suo fidanzato in tempo di guerra era rimasto gravemente ferito. Attualmente la psicologa e investigatrice lavorava insieme al suo fidato assistente William (Billy) Beale, al quale era legata da un rapporto sia di stima sia di cameratismo, nel suo nuovo ufficio in un palazzo georgiano a Fitzroy Square.
Al termine del racconto di Stratton, Georgina era sempre più convinta che Maisie Dobbs avrebbe fornito un rifugio nel quale sgravarsi dei suoi sospetti e li avrebbe confermati o smentiti, a seconda del caso.
In quel 7 gennaio 1931, entrando nell’ufficio di Maisie aveva intuito che era stata indirizzata bene e le sarebbe stato permesso di descrivere la landa selvaggia irta di dubbi nella quale languiva dal terribile momento in cui in cuor suo aveva saputo che la persona a lei più cara, alla quale confidava ogni suo segreto e che conosceva bene quanto sé stessa, era morta.
“Qualche settimana fa, all’inizio di dicembre, è mancato mio fratello. Il caso è stato archiviato come morte accidentale. Sono convinta che Nicholas sia stato ucciso. Non può essere caduto accidentalmente. Credo che qualcuno l’abbia spinto, o lo abbia fatto cadere apposta”.
In questa nuova entusiasmante e coinvolgente indagine, sullo sfondo della Londra degli Anni Trenta del Novecento, Maisie Dobbs, poco più che trentenne, che non ha scordato i traumi provocati dalla Grande Guerra, donna affermata e con una reputazione in crescita, si confronta con una donna altrettanto risoluta e volitiva. Georgina Bassington-Hope, giornalista e viaggiatrice intrepida, era diventata famosa all’età di ventidue anni, quando si era travestita da uomo per osservare più da vicino di qualunque altro inviato le linee di battaglia nelle Fiandre.
Le storie che aveva riportato non erano di generali e battaglie, ma di uomini, della loro fatica, del loro coraggio, delle loro paure e di come viveva davvero un soldato in guerra.
I dispacci del reporter Bassington-Hope erano stati pubblicati su periodici e quotidiani di tutto il mondo e, come i capolavori di suo fratello, veritieri messaggeri di verità su quanto era accaduto in guerra, il suo lavoro aveva suscitato tanto critiche quanto ammirazione.
“So molto bene cosa voglio, signorina Dobbs. Voglio la verità e la troverò io stessa, se devo. Ma conosco i miei limiti e credo fermamente nell’uso dello strumento migliore qualora sia disponibile, senza curarmi del prezzo. E sono convinta che la migliore sia lei”.
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