

Memorie senza mare
- Autore: Emanuele Drago
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2025
Memorie senza mare (Spazio Cultura, 2025), l’ultimo libro di Emanuele Drago, segue i successi dei primi due: Palermo in un romanzo, giunto alla terza edizione, e Il canto di Karol. L’autore è un docente appassionato e studioso di storia locale in possesso di conoscenze che esplicita al meglio nei suoi pregevoli e accurati lavori. Compie adesso un viaggio nei ricordi e nella memoria, alla ricerca di un tempo perduto, un “Amarcord” pieno di nostalgia e insieme di rabbia e rancore per lo scempio che si è perpetrato nei confronti di una parte importante della città un tempo felicissima.
La vicenda narrata ha sullo sfondo la costa del Levante di Palermo, e sotto la forma di romanzo, l’autore si sofferma su questi luoghi con al centro personaggi che, pagina dopo pagina, rievocano una sorta di “Paradiso perduto”, in una vicenda triste e amara di un luogo che è stato stravolto e di cui pare essersi dimenticato l’antico splendore. Le splendide ville liberty che abbellivano fino agli anni Sessanta la città erano state rase al suolo per la speculazione edilizia del "Sacco di Palermo" e vere e proprie montagne di detriti vennero convogliati lungo questa costa.
Ma nei tempi passati, già nei primi del Novecento e ancor prima, la città di Palermo veniva raffigurata sempre da questa parte, in una prospettiva che è andata del tutto perduta ma che è invece rimasta riprodotta in molti quadri dei vedutisti più celebri, con sullo sfondo quello che fu definito da Goethe il promontorio più bello del mondo, il Monte Pellegrino. E a questa parte della città è stato negato lo sviluppo economico e turistico che ora l’autore si prefigge con questa sua opera letteraria di volere rilanciare, memore di un passato glorioso di questi luoghi fiorenti un tempo di numerose imprese e non solo stabilimenti balneari. In tutto il quartiere era florido un insieme di varie attività e prosperava una ricca economia con locali e intrattenimenti di vario genere, aperti fino a tardi ben oltre il tramonto.
Il romanzo racconta e fa rivivere nostalgicamente emozioni e visioni di un mondo passato attraverso due personaggi, Greta e Marisol, a cui si affianca un altro personaggio maschile molto legato anch’esso ai luoghi di origine, e con la sua figura si intesse una vena di mistero con il narrato. Memorie senza mare è un’opera affascinante che fa leva sui ricordi e sulle emozioni condivise, che racconta in modo particolare storie e racconti di Palermo in un viaggio nei ricordi. Viaggiare attraverso le pagine di questo romanzo fa ritrovare il proprio mondo interiore su cui hanno inciso i tristi eventi passati del dopoguerra: il calcestruzzo che imperversava, le guerre di Mafia, la mattanza e l’eroina di cui furono vittima molti giovani. Emerge nel libro e nei suoi protagonisti la voglia di fuggire, di andare via da questa città che pare si stesse come ritirando, come il suo mare che si è arretrato e che ha perso la sua bellezza. Una città sfregiata della sua costa e che sceglie un altro mare, che non è quello di Palermo, verso i nuovi stabilimenti balneari posti sul versante opposto della città, in primo luogo Mondello, come un tradimento della vocazione costiera di Palermo. Era subentrato lo scoramento e, anche se un tempo mancava il pane e vi erano problemi di sussistenza e non vi erano regole, vi erano di contro suggestioni, speranze, visioni e progettualità. Ma le memorie personali sono importanti, come pure i ricordi di una Palermo perduta, con racconti che provengono da tradizioni orali trasmessi da genitori, nonni e via via tramandate. Una realtà cruda di racconti amari di una realtà che appare immutabile, ma qualcosa pare adesso forse mutare per il meglio.
Un romanzo che risulta di facile, gradevole e agevole lettura, offrendo altresì un apporto notevole alla conoscenza della costa sud abbandonata a sé stessa. E questo attraverso i ricordi, che sono luoghi dell’anima e servono a far sì che restino perennemente nella memoria collettiva. Un racconto delle radici che devono sempre restare vive nella memoria di ciascuno, in un “come eravamo” contrapposto a un presente che non è stato evoluzione né progresso, e nel libro si cercano di analizzare e comprendere al meglio le cause di questo degrado. E citando l’autore, si ritiene che:
L’ignavia della gente nascesse dalla paura o fosse solo il frutto del disinteresse. Un dissolvimento che li aveva portati a pensare che, in fondo, ciò che avveniva non riguardasse né loro né la città; bensì, solo delle cosche che si facevano la guerra, prima per il dominio negli edili e poi per il controllo del mercato della droga nei pressi di Palermo, dove veniva raffinata in eroina ad opera di chimici di riconosciuta competenza.
Un narrato pervaso da un’aura di mistero, che si svela solo nelle pagine finali e che cattura e incuriosisce il lettore, preso da un intreccio coinvolgente che racconta un ritorno alle origini e agli affetti familiari.

Memorie senza mare
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Un libro perfetto per...
cultore e appassionato di Storia locale e di Storia della Sicilia
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Memorie senza mare
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