

Le cose che ci salvano
- Autore: Lorenza Gentile
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2023
Dopo aver pubblicato, con successo Le piccole libertà, Lorenza Gentile torna in libreria con Le cose che ci salvano (2021), edito da Feltrinelli. Un libro di intensa emozione, senza mai essere troppo melenso.
Racconta la storia di Gea, giovane donna ventisettenne, che ha trascorso gran parte della sua vita attenendo la realizzazione della cosiddetta “catastrofe” con il padre, che però non è mai arrivata. Così lei si stufa e torna a vivere a casa della nonna, ormai defunta, nel suo appartamento sui Navigli di Milano.
La nostra protagonista vive in un vecchio condominio:
Che esiste dagli Anni Venti, e comprende più di centocinquanta unità abitative.
In quel vecchio palazzo Gea conoscerà quelli che sono i suoi amici:
Trofeo, il vicino sessantenne che non apre mai bocca.
Angelina, proprietaria della tavola calda “Il Nulla”, e suo figlio Eugenio, che vuole diventare autista di corriera e che non fa altro che parlare di pullman.
Infine vi è la signora Delia, che:
Vive lì da sessanta anni, riceve i pacchi e firma le raccomandate di tutti. Ha i capelli arancioni e gli occhi vivaci, spesso è scorbutica, ma se la conosci sai che è una finta.
Gea si inventa ogni giorno e sopravvive come tuttofare. È ingegnosa e amata da tutti. Un giorno vede in vendita un negozio a lei molto caro, chiamato “Nuovo Mondo”. Che cosa la lega in modo particolare a questo locale? Qual è il segreto che nasconde?
Si chiamava così, eppure era stipato di cose antiche”.
Riuscirà Gea a realizzare il suo sogno acquistando il negozio? Le incognite sono tante, ma l’unione fa la forza, oppure il fato, burlone, scompiglierà le carte?
Una scrittura intensa e scorrevole caratterizza una lettura che sorprende a ogni pagina. L’attenzione del lettore è immediatamente catturata da una vicenda ricca di pathos e sentimento, forse riservata più a un pubblico femminile.
Nell’insieme una lettura intensa e potente, un racconto di formazione che induce alla riflessione e che convince appieno. A chi ama le storie liete.

Le cose che ci salvano
Amazon.it: 18,05 €
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi si emoziona leggendo.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le cose che ci salvano
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La trama gira intorno a Gea una ragazza di ventisette anni e una vita che, agli occhi degli altri, potrebbe sembrare un po’ sgangherata: non ha un lavoro “serio”, non possiede una casa tutta sua e il suo tempo lo passa aggiustando oggetti che gli altri buttano. Ma per lei ha senso così. La sua esistenza ruota attorno a un principio semplice e profondo: ciò che è rotto non è necessariamente da buttare, anzi, può ancora servire, può avere una seconda possibilità.
La sua “bottega delle riparazioni” non è una vera bottega, è più un’idea che prende corpo tra le vie del quartiere, tra case popolari e piccoli negozi in via d’estinzione. Gea raccoglie cose, le aggiusta, le restituisce con una poesia cucita addosso, come un dono o un grazie. E in questo gesto quotidiano, apparentemente piccolo, c’è un bisogno enorme: quello di sentirsi utile, viva, parte di qualcosa.
A farle compagnia c’è Achille, un ragazzino sveglio e teneramente disilluso, con cui si crea un legame che va oltre le parole. C’è anche una Milano inusuale: non quella frenetica e brillante, ma quella dei cortili, dei portoni che cigolano, delle persone che si conoscono per nome. Quando la vecchia officina chiamata “Nuovo Mondo” rischia di essere chiusa e sostituita dall’ennesimo spazio senz’anima, Gea capisce che salvare quel luogo è come salvare se stessa.
La trama si muove tutta su questo filo: non succedono eventi eclatanti, non ci sono colpi di scena da thriller. Ma c’è una tensione autentica, quella che nasce dal tentativo di difendere qualcosa in cui si crede, anche quando nessuno ti prende sul serio. Gea deve fare i conti con il suo passato, con un padre che l’ha cresciuta aspettandosi sempre il peggio, con il bisogno di credere che il mondo non sia solo un disastro in arrivo, ma anche una possibilità da ricucire con le proprie mani Quando ho chiuso l’ultima pagina di Le cose che ci salvano avevo l’impressione di aver abitato, per qualche sera, un micro-quartiere luminoso incastonato tra i Navigli: un luogo popolato da “cose rotte ma piene di promesse” e da persone altrettanto sbeccate, che però provano a incastrarsi di nuovo, pezzo dopo pezzo. È un romanzo che profuma di officina e di pane caldo, capace di accarezzare il lettore senza sottrargli la verità dei graffi.
Le cose che ci salvano è un inno alla micro-resilienza, quel riflesso quotidiano che ci fa “incollare” la vita quando si incrina. Non è un libro perfetto – la trama indulge in qualche cliché, e l’ideale green è a volte pedagogo – ma ho chiuso il volume con la voglia di svitare, oliare, ri-assemblare qualcosa attorno a me. E questo, per un romanzo, è già un piccolo atto di salvezza.
Consigliato a chi cerca speranza concreta senza zucchero eccessivo, a chi ama Milano fuori cartolina e a chi custodisce nella credenza una tazzina sbeccata che non riesce proprio a buttare via.