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Recensioni di libri

Le Sardine non esistono. Il racconto dei fondatori di Garreffa, Morotti, Santori e Trappoloni

Einaudi, 2020 - Il racconto dei fondatori di un movimento di protesta contro la politica dell’individualismo e della rabbia, che sogna una società inclusiva in cui la diversità sia una ricchezza e non una minaccia.

Giovanna Casapollo
Giovanna Casapollo Pubblicato il 29-05-2020

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Le Sardine non esistono. Il racconto dei fondatori

Le Sardine non esistono. Il racconto dei fondatori

  • Autore: Garreffa, Morotti, Santori e Trappoloni
  • Genere: Politica ed economia
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Einaudi
  • Anno di pubblicazione: 2020

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Non poteva che essere il mare che accoglie e protegge le sue creature a fare da sfondo al racconto della nascita e dell’evoluzione di un raggruppamento che, sfidando i pericoli di una società incanaglita dal credo salviniano e dagli odiatori del web, si pone come protagonista del suo riscatto. Che la storia si possa fare attorno a un tavolo apparecchiato con tovaglia a quadri sembrerebbe temerario:

“ma noi preferiamo pensare che siano i gesti ordinari a cambiare il mondo in cui viviamo".

È così che ai nostri quattro eroi, riflettendo sulle elezioni in Emilia Romagna vissute come una sorta di analfabetismo sociale e non da cittadini protagonisti, viene voglia di reagire e Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori e Giulia Trappoloni si chiedono cosa fare e lo raccontano oggi nel libro Le sardine non esistono. Il racconto dei fondatori (Einaudi, 2020). Nasce la sfida a Salvini sui numeri. La piazza diventa il luogo di confronto: il PalaDozza contro Piazza Maggiore a Bologna.
Stringersi insieme come “Sardine” e superare le 6000 unità diventa l’obiettivo da raggiungere, una sorta di gioco che lancia un messaggio politico. Attorno a quel tavolo ora si ritaglia la prima sardina e si crea un evento su Facebook.

Oggi sappiamo che la sfida è stata vinta e tante altre ancora in tutta Italia. Tutti sembrano contagiati da una nuova febbre: la voglia di farla finita con la politica del contro, dell’individualismo e della rabbia. La politica dei diritti umani e dei diritti civili che si rifà a una costituzione sempre viva soprattutto nel suo antifascismo è emersa da un substrato che sembrava essere sprofondato all’avanzare del dettato populista e salviniano.
L’appello è stato raccolto da molti, da tantissimi, a dimostrazione che

“non esiste individuo abbastanza affamato di potere da riuscire a piegare una comunità quando questa è libera, inclusiva, creativa e resistente. Ed è davvero così, se lo vogliamo il populismo è già finito. Se lo vogliamo la testa sarà più forte della pancia. Se lo vogliamo la politica tornerà ad essere una cosa seria”.

Chi chiede a questi quattro giovani di imbrigliare la forza di quelle piazze in un progetto politico strutturato non ha capito che a riempire le piazze è oggi la stanchezza delle persone per bene verso una politica violenta nei toni e nei contenuti, e il sogno di sostituirla con una che non metta al centro la paura, ma il desiderio di costruire una società inclusiva che veda la diversità come ricchezza e non come minaccia.
Tutte le iniziative messe in atto per far confluire “le sardine” nelle piazze. anche le più difficili come quella di Bibbiano, puntano, piuttosto che alla formazione di partiti o movimenti strutturati, a tenere desta o far nascere nell’animo del cittadino la fiducia nelle istituzioni, augurandosi semplicemente che con il loro contributo la politica possa migliorarsi: è per questo che le ‘Sardine non esistono’.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le Sardine non esistono. Il racconto dei fondatori

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