Lazzaro, vieni fuori di Andrea G. Pinketts

Un uomo che ricorda un passato felice, un nano, un portiere d’albergo, una donna grassa, qualche bella ragazza, un autista, un cuoco e un dottore. Un miscuglio indecente? No, l’opera prima di Andrea G. Pinketts.

Lo so, detta così potrebbe spaventare, troppa carne al fuoco potrebbe provocare un’indigestione, o comunque cuocersi male…
Eppure vi assicuro che il genio di Pinketts riesce a gestire mille sfere come un giocoliere e, a allo stesso tempo, non vi fa perdere di vista l’obiettivo.

La trama? Un tuffo nel passato, un viaggio in quel Trentino sbiadito dai ricordi e ora così vivo di smog, di abitudini consolidate, di prospettive. E di innocenza perduta…
Un ritorno alle origini, un pensiero spensierato prima di tornare alla grigia Milano che lo attende a braccia aperte con il suo “lavoro sicuro”. Braccia aperte e un ghigno beffardo…
Un bambino ucciso, un portiere impiccione, una donna che nasconde un segreto vecchio di anni…

Situazioni e personaggi tipici, o forse bizzarri, questo lo deciderete voi.
Ciò che non è in discussione sarà il magnetismo di Pinketts, che vi terrà incollati a pagine scritte con inchiostro nero che dipingerà per voi uno scenario a colori, un mondo dal quale forse vorrete scappare, ma che troverete comunque irresistibile. Non si possono pretendere soltanto carezze, a volte anche un bel pugno nello stomaco può servire…

Lazzaro, vieni fuori è un esordio magnifico, una storia ingarbugliata che apparirà semplice da seguire dinanzi ai vostri occhi, intenti a leggere le parole dell’autore che vi condurranno a un finale che vi lascerà… beh, questo sta decisamente a voi, scoprirlo…