La vita contro
- Autore: Rita Ragonese
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Un’autrice di grande umanità come Rita Ragonese, laureata in Scienze del servizio sociale e con alle spalle molti anni di attività in questo campo scrive La vita contro (Fazi, 2024), romanzo dalle tematiche cui lei è stata sicuramente vicina e che coinvolgono i lettori per la delicatezza e la sensibilità con cui vengono trattate.
Umberto e Angela, protagonisti indiscussi della vicenda, s’incontrano per caso. Sono diversi sia per estrazione sociale che per età eppure ambedue hanno incontrato venti contrari nelle loro esistenze.
Lui è ormai piuttosto avanti negli anni, vicino al pensionamento e vive da sempre a Mestre nelle case del CEP, il centro di edilizia popolare, un quartiere abitato da persone spesso in difficoltà nel quale la droga e tant’altro erano di uso quasi abituale. Angela proviene invece da una famiglia piuttosto abbiente, ma soprattutto esasperatamente religiosa, anzi bigotta.
Il padre che lei chiama “Pater” è un diacono e ha improntato la vita della sua famiglia cui appartengono la moglie e le figlie, dagli emblematici nomi Cristiana e Angela, a comportamenti assai seri, esasperatamente morigerati e compunti. Forse è proprio questo che fa scattare nella protagonista una profonda ribellione a ciò che lei sente come imposto soprattutto quando Pater dice:
La fede è una disciplina molto prima di essere un atto intimo. C’è una responsabilità nella scelta religiosa che siamo chiamati ad assumerci.
Ancora poco più che adolescente, Angela cerca di far sentire la sua voce: lo fa attraverso atteggiamenti contrastanti rispetto a quelli fortemente consigliati da Pater, e, vista la giovane e delicata età, lo fa per esprimere quel sé che non vuole plasmato da regole ferree che la turbano e che non riesce a far sue.
Il romanzo, nel suo inizio, vede Angela uscire dal carcere della Giudecca dove era rimasta per un certo periodo. Ha poco più di vent’anni ma qualcosa di grave aveva separato la vita dell’adolescente ribelle e disinibita dal presente di una giovane donna con un passato poco pulito alle spalle. Ora Angela è in una casa famiglia e fa la prima amicizia vera e sincera. Conosce Grace, una ragazza venuta da lontano poi, come tante, finita sulla strada e ora in fase di recupero, intenta allo studio per diventare mediatore culturale.
Grace è la prima, con la sua schiettezza, a parlare a cuore aperto ad Angela e soprattutto a esserci quando lei più e più volte incontra ostacoli. Angela è determinata a trovar lavoro: ogni suo pensiero è rivolto a Martin la creatura che lei ama più di qualsiasi cosa al mondo, il suo piccolo grande amore che ora non può tener vicino a sé. La giovane trova finalmente un posto come stagista nel reparto macelleria di un supermercato.
Lì lavora anche Umberto le cui giornate scorrono apparentemente tutte uguali anche per obnubilare quel troppo che era successo tanti anni prima e che ancora adesso gli fa scoppiare il cuore.
Un tempo ormai lontano il grande amore per Daniela e i due figli aveva reso la vita al Cep quasi una favola da palazzo reale ma poi l’addio doloroso e non privo di colpe alla figlia Clementina aveva sconvolto e stravolto ogni realtà. In pochi secondi la vita era cambiata; Umberto si era ritrovato solo e a fargli compagnia c’era soltanto quell’alcol maledetto di cui non era mai riuscito a fare a meno.
Umberto paga da uomo misero quale è. Ha contratto un debito con la vita. Paga anche il doppio degli interessi. Ma non se ne libererà mai.
Con un dolore che è come un cappio al collo, Umberto sopravvive faticosamente e ogni giorno è lì, nel reparto macelleria dove appunto arriva Angela. Lei è piena di vita ma anche di rabbia. Non vorrebbe sovvertire il mondo ma cambiare quel qualcosa che le consentirebbe una vita dignitosa insieme a chi ama. Prima però deve dimostrare di essere autonoma, come ha detto la dottoressa Castellano al consultorio familiare. Angela si guarda intorno, anche al lavoro perché la famiglia le nega ogni aiuto. Chi può offrirle due stanze per essere indipendente? Forse Bob, lì in macelleria? Forse, ma questi sono solo goffi tentativi d’approccio per ottenere un po’ d’autonomia. Non si può andare avanti così a caso.
Angela è demotivata e ancora più arrabbiata. Ascolta le parole di Umberto, divenuto il suo tutor dopo due settimane di stage:
Un tutor silenzioso dagli sguardi scivolanti che non la fissano mai
Inaspettatamente fra i due inizia un’amicizia. Lei ha tante difficoltà ma lui è pronto a dipanarne qualcuna, a consolarla dicendole che i quattrocento euro della borsa lavoro sono meglio di niente e che, se ci sa fare, magari sarà assunta a tempo indeterminato. Pian piano i due, che nulla hanno in comune, cominciano a condividere la quotidianità: Angela ha necessità di qualcuno che la supporti e Umberto, per salvare se stesso, deve potersi dedicare a qualcuno.
Piccoli e grandi gesti si susseguono andando a rendere più lievi vite infelici.
Umberto e Angela sono di sostegno l’uno all’altra ma un evento inaspettato rende il finale del romanzo dolceamaro, proprio come la vita.
Ogni esistenza riserba, infatti, inaspettate gioie ma spesso anche dolori.
La vita contro è un piccolo quadro dipinto in chiaroscuro dove la tristezza s’alterna alla speranza, dove alla malasorte s’oppone la ricerca del bene ma soprattutto dove spicca quel sentimento di solidarietà e di generosità che permette anche nel più tempestoso dei mari di rimanere a galla per avvistare un porto sicuro.
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