La ragazza dei tarocchi di Anna E. Pavani

Anna E. Pavani, dopo aver pubblicato, con successo, il libro intitolato Voci nella nebbia, torna in libreria con un altro testo intitolato La ragazza dei tarocchi (2025), edito nella prestigiosa collana Giallo Mondadori. Un noir molto curioso, ideato come

Scatole cinesi, in cui la verità si cela sempre sotto uno strato ancora più nascosto.

Chi è la ragazza dei tarocchi? Risponde al nome di Ambra Bianchi, ed è una giovane ragazza che si paga gli studi con un mestiere antico, cui risponde una passione altrettanto vecchia, che è quella di leggere le carte. Siamo a Verona, durante la festa del patrono, e Ambra ha il suo banchetto in cui è solita leggere le carte a chi le si presenta innanzi. Oggi è il turno di un signore alto, benestante e ben vestito, preda a un’ansia crescente. Ambra per calmarlo le offre la solita tisana alla menta, che offre a tutti i clienti, e inizia il suo lavoro.
Dopodiché passa un giorno e dal telegiornale Ambra apprende che quel signore è morto. Dunque, purtroppo, le carte, anche questo volta, non hanno mentito. Quel signore si chiama Carlo Bonfanti, ed è morto perché è stato avvelenato, proprio con la tisana di Ambra:

Gli è stata somministrata una dose letale di digossina, derivato dalla digitale, usata per curare l’insufficienza cardiaca.

Ambra è sconvolta: lei ha visto per ultimo l’uomo, soffre di questa patologia cardiaca, e lei ha somministrato la bevanda fatale. Perché avrebbe dovuto uccidere un uomo che nemmeno conosceva?
A indagare Giovanni Russo.

Lei è un brav’uomo, commissario Giovanni Russo della Questura di Verona. Ma il suo cuore pesa come un macigno.

Confessa Ambra, appena ha il piacere di conoscerlo. Cosa angustia tanto il commissario, da fargli perdere la necessaria lucidità per indagare?
E Ambra, perché soffre da sempre? Al punto da

Rifugiarsi nelle carte era l’unico modo per isolarsi da ciò che aveva intorno.

Perché la madre di Ambra non l’ha mai amata?

Non aveva colpa per la violenza che sua madre aveva subito, non aveva colpa nemmeno dei ricordi che le riportava involontariamente alla mente, ma c’erano e nessuno li avrebbe cancellati.

Chi era veramente la vittima? Chi ha fortemente voluto la sua morte?

Un giallo classico, dove le indagini vengono condotte da un professionista, il commissario Giovanni Russo, intelligente e capace, ma rovinato e angustiato da un particolare della sua vita che lo segna profondamente.
Tutti i personaggi, descritti con minuzia di particolari, hanno qualche segreto da nascondere, e non sono mai del tutto sinceri. La trama è ben congegnata, e i toni sono soffusi e mai troppo violenti.
La ragazza dei tarocchi è un noir intrigante, la cui lettura è consigliata ai lettori amanti del genere. Scritto con un linguaggio preciso e fluido, è curioso e ben pensato. La storia induce al lettore una curiosità fremente e sempre crescente, fino allo svolgimento del testo, anche se a tratti la narrazione risulta essere un po’ lenta e priva di tensione. Ma nell’insieme è un noir elegante e ben scritto.