La malizia del vischio
- Autore: Kathleen Farrell
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2023
La casa editrice Fazi pubblica La malizia del vischio, il primo romanzo della famosa scrittrice britannica Kathleen Farrell, molto apprezzata dai critici letterari per le innegabili capacità di spirito miste ad un certo umorismo, caratteristiche che permeano i suoi romanzi.
La narrazione, divisa in tre parti cui fa seguito un prologo, ha inizio la vigilia di Natale nel Sussex ove, alla casa di famiglia, giungono alcuni parenti più o meno stretti che, però, non mostrano un solido affetto l’uno per l’altro.
Per desiderio di Rachel, la padrona di casa, nonché la più anziana fra i componenti della famiglia, ha luogo una classica riunione natalizia tra parenti.
La stanza era in attesa e la tensione di sapere che l’arrivo dei visitatori era imminente le fece arricciare le dita contro i palmi delle mani. Provò un momentaneo sgomento alla prospettiva dei nuovi arrivi, anche si trattava solo di parenti…
Rachel vive nella villa vicina al mare con la nipote Bess, non più giovanissima e ancora desiderosa di trovare la propria metà forse nella persona di Piers, nipote di Rachel, un giovane cugino di secondo grado, innamorato però solo di se stesso o di qualche sogno senza vere prospettive.
Ecco giungere Kate, un po’ meno avanti in età rispetto a Rachel ma non abituata all’atmosfera di una casa così lontana, così diversa dalla sua abitazione londinese immersa nel traffico, nella caotica confusione e, di certo, nella viva mondanità. Poco dopo raggiungono la villa Marion e Thomas, figlia e genero dell’anziana matriarca. Sono una coppia di mezz’età e le redini della loro vita familiare sono tenute da Marion, donna più abituata al lavoro d’ufficio che non ai fornelli, nonostante il romanzo, pur senza una vera e propria datazione, ricalchi il periodo degli anni Cinquanta.
L’ospite più atteso e anche quello che viene da lontano è Adrian, il secondo figlio di Rachel, ora trasferitosi in Italia per affari non ben chiari e poco remunerativi.
Sebbene Rachel pronunci frasi dal sapore dickensiano
Sarà bello avervi qui. Il Natale non è Natale senza famiglia.
L’atmosfera è assai diversa, vista sia attraverso gli occhi dei parenti, sia attraverso lo sguardo e i pensieri piuttosto acidi di Mrs Page, la governante che non si risparmia nel dar giudizi personali.
L’arrivo di Adrian è comunque imbarazzante per la famiglia: il secondogenito di Rachel, già precedentemente allontanato da casa dalla madre e sempre detestato dalla sorella, si era complicato la vita raccontando menzogne e ammantandosi di falsi successi. Ecco quindi palesarsi sentimenti ambivalenti di curiosità, attaccamento o al contrario avversione tra le mura della dimora.
La mattina di Natale trova tutti ancora in attesa ma comunque riuniti a tavola.
Rachel non esita a esprimere i suoi auguri
A noi. Che ciascuno ottenga ciò che più desidera.
Forse, quasi a mettere in atto le parole della matriarca, ecco giungere Adrian
Un ometto entrò in casa con passo saltellante. Era pelle e ossa, come un uccellino, a eccezione della faccia che era piena, gonfia e giallastra. Le mani erano bianche e grassocce.
Il figlio da tempo lontano ora è tornato, ma non con il suo migliore aspetto . Nonostante sia affettuoso un po’ con tutti, Adrian viene osservato sia nell’abbigliamento che nel modo di fare. Da lui ci si aspettava forse qualcosa di diverso e magari qualche bella notizia portata da lontano.
Durante il Natale e poi a Santo Stefano, invece, Adrian, che si rallegra con ripetute dosi di gin miste a spavalderia, non risparmia a nessuno humor e frasi ad effetto.
La sera del Natale vede l’intera famiglia riunita attorno all’albero ma, non si sa se in un’atmosfera un po’ da giallo o un po’ umoristica, ecco le luci vanno in cortocircuito e Rachel, Kate, Bess, Piers, Adrian, Marion e Thomas sono riuniti, o forse al contrario divisi, dal buio più assoluto.
La notte sarà occasione di riposo per alcuni, di fugaci, inaspettati incontri per altri; ore cui faranno seguito incomprensioni non da poco. Bess si ritrova a vivere un Santo Stefano assai diverso da come lo aveva immaginato e, un po’ per tutti, anche i pochi sogni serbati s’infrangono come le onde sulle scogliere non distanti da casa.
Kathleen Farrell descrive con sottile ma precisa abilità l’apparente finzione di più di uno dei personaggi nonché il loro reagire prima con sottile acidità poi ad artigli scoperti, con le loro vendette, dovute ai bisogni velati e ad ambizioni contrastate. Sono tutti così, tutti tranne Adrian, che rimane a guardare con espressione un po’ alterata e falsamente ridanciana.
Nel finale, però, ci sarà posto un po’ per tutti e alcuni tasselli sfuggiti a quel preciso e costruito puzzle di famiglia torneranno al loro posto. Alcuni, non tutti. A volte la verità è un boccone difficile da mandar giù sia per i personaggi del libro sia per coloro che s’immergeranno nella lettura i quali, comunque, ne La malizia del vischio verranno a conoscenza di qualche situazione paradossale ma talvolta anche reale nei rapporti tra parenti.
La malizia del vischio
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