La grande amica
- Autore: Catherine Dunne
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2013
“Sai, non pensavo a quell’estate da secoli. Be’, in realtà non è proprio vero: è lì, sospesa, sempre, anche se a volte non me ne rendo conto”.
In una lettera lunga quanto un racconto Miriam si rivolge alla sua grande amica di quarant’anni prima conosciuta durante l’estate del 1973. Quella magica stagione ora è solo un’eco, o un’ombra “qualcosa che c’è e non c’è, quasi tutti i giorni, che si intravede appena” però quell’indimenticabile periodo aveva influito nell’esistenza della donna per sempre.
“Ti conobbi in quell’albergo vicino a Dublino, tre giorni prima, dopo il mio sedicesimo compleanno. Tu ne avevi appena compiuti venti”.
Era la prima volta che Miriam andava a vivere fuori di casa, non aveva mai fatto un viaggio così lungo da sola e questo era il suo prima lavoro estivo procuratole dal padre. “Mi chiamo Marie – Thérèse. Siamo compagne di stanza”. Occhi verdi, capelli biondi, un nome sofisticato, francese, quasi poetico, con le vocali aperte, generoso, Marie – Thérèse, che aveva l’aria di una che la sapeva lunga, rappresentavano agli occhi dell’ingenua Miriam tutto quello che lei non era. Miriam, alta e magra, quattro fratelli maschi, ardeva dal desiderio di iniziare la vita che credeva la attendesse là fuori, da qualche parte ma lontano dal nucleo familiare. Il lavoro estivo in quell’albergo della costa (una colonia aperta soltanto nei mesi estivi dove i clienti, operai e minatori invecchiati prima del tempo, chiamati da Marie – Thérèse Spaventapasseri, provenivano dal Nord dell’Inghilterra) era per Miriam sinonimo di spazio e libertà. In quei giorni dorati, azzurri e luminosi una brava ragazza dal cuore d’oro era convinta che l’amicizia con Marie – Thérèse sarebbe durata per sempre, salda e incrollabile.
“Non era una normale estate irlandese: non era piena di sabbia umida e asciugamani appiccicosi, come le vacanze da piccoli. Tutto risplendeva, fragrante della nostra amicizia, delle cose belle che sarebbero accadute”.
L’adolescente aveva la sensazione di “espandermi, di espormi ai raggi del sole. Mi sentivo una persona diversa” solamente perché accanto a Marie – Thérèse “sentivo di aver scordato gli spazi grigi e freddi della casa dei miei genitori”. Ma la delusione e il tradimento da parte della sua amica per la pelle erano in agguato e da quell’istante nulla sarebbe tornato come prima. “Non feci nemmeno le valigie. Mi precipitai in paese per non perdere l’autobus notturno per Dublino. Lo presi al volo”.
L’educazione sentimentale di Miriam sarebbe passata attraverso quella cruciale estate del ’73, ora diventata adulta avrebbe avuto l’occasione di vendicarsi di un affronto mai dimenticato e mai perdonato.
Con “La grande amica” (titolo originale del volume: Heart of Gold), Catherine Dunne, autrice irlandese entrata nel cuore delle lettrici di tutto il mondo con il romanzo rivelazione La metà di niente (In the Beginning, Guanda 1998), ci racconta come sia difficile diventare adulti in questo pianeta abitato da individui imperfetti. In una recente intervista la scrittrice riferendosi a questo racconto ha rivelato che:
“crescere impone dei cambiamenti difficili, sia per chi è pronto ad affrontarli, sia per chi è costretto. Lasciare l’infanzia è una perdita dolorosa”.
L’ultimo suo libro, pubblicato in anteprima in Italia da Guanda, sarà certamente letto avidamente da tutti quei lettori (senza distinzioni di sesso) che ogni volta si ritrovano nelle storie autentiche di questa scrittrice bravissima nel sondare la complessa psicologia dei suoi protagonisti.
“... mi ero lasciata alle spalle tutto ciò che conoscevo, eppure avevo la stranissima sensazione di essere tornata a casa”.
La grande amica
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La grande amica
Lascia il tuo commento
“La grande amica” della scrittrice irlandese Catherine Dunne è la storia che Miriam, la protagonista, scrive, sotto forma di lettera, circa quarant’anni dopo i fatti narrati, per raccontare un periodo della sua adolescenza. Si tratta dell’incontro e dell’amicizia stretta tra la stessa Miriam e colei cui sono indirizzate le missive, Marie-Thérèse, una ragazza di quattro anni più grande. La protagonista, nel periodo narrato, è poco più che una ragazzina cresciuta tra le mura di casa, sempre intenta ad aiutare la mamma e a prendersi cura dei fratelli. Durante l’estate Miriam accetta di lavorare, come cameriera, in un albergo al mare. Qui incontra ragazzi e ragazze e, soprattutto, fa amicizia con Marie-Thérèse che, da subito, si fa ammirare.
Grazie all’amica, Miriam assapora momenti di spensieratezza e libertà a lei quasi sconosciuti.
Queste sono, per Miriam, vacanze insolite: tra le due ragazze si instaura un forte legame. Tra di loro c’è molta confidenza così che si raccontano le prime passioni, i primi innamoramenti, naturalmente complicati e difficili, com’è tipico dell’età. Poi, improvvisamente, il rapporto tra le due amiche cambia: ci si vede meno, i turni come cameriere sono diversi. Succede qualcosa di quasi impercettibile che, piano piano, separerà le due ragazze. Miriam sarà, inoltre, costretta a ritornare improvvisamente a casa e a riprendersi cura della famiglia cui si dedicherà fino alla morte del padre. Solo allora la donna, ormai più che matura, riprende in mano i ricordi e, soprattutto, ritrova, via Internet, alcune persone che non ha dimenticato, prima fra esse Marie-Thérèse. Ritrovare, però, non significa incontrare: vuol dire solo non perdere le tracce, magari venire a conoscenza di un po’ della vita di qualcuno, senza avere, comunque, rapporti personali. Le due amiche non hanno più avuto contatti ma Miriam ha tenuto nel suo cuore tanti ricordi:
Nonostante tutto, nelle ultime pagine, i loro destini si incrociano, anche con un’inaspettata rivalsa da parte della protagonista rimasta chiusa fra le mura della casa natale per buona parte della propria esistenza.
Questo è un libro incentrato sull’amicizia, sui sentimenti forti e contrastanti che la costituiscono e che spesso non si risolvono, del tutto, neppure con il passare degli anni. Certo è che questo rapporto affettivo fa crescere le persone, esponendole a momenti belli e brutti che non si possono vivere in famiglia. Il libro è breve e si legge tutto d’un fiato anche per lo stile semplice ma diretto usato dall’autrice. Esso non poteva, però, che essere scritto da una donna poiché le dinamiche dell’amicizia femminile sono molto diverse da quelle maschili. Proprio in virtù di questo fatto il libro assume un valore ancor più profondo.