La freccia d’oro
- Autore: Joseph Conrad
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
Il romanziere Joseph Conrad (1857-1924) era figlio di una nobile casata polacca; nel 1861, suo padre, il poeta e traduttore Apollo Korzeniowski (1820-1869), fu arrestato dalla polizia zarista per aver cercato di organizzare una rivolta. Con un simile retaggio familiare, lo scrittore non poteva che crescere leggendo storie d’avventura e sognando grandi imprese. Terminati gli studi, nel 1874, partì per Marsiglia dove i suoi genitori conoscevano alcuni agitatori dei comitati legittimisti cattolici. Non si hanno molte notizie su questo periodo della sua vita, ma sembra che egli abbia contrabbandato armi con i carlisti spagnoli imbarcato sulla tartana Tremolino. Egli inoltre visse una passione tormentata per una giovane legata ai circoli borbonici. Nel 1872, nella Penisola Iberica, era iniziata la terza guerra carlista, e l’anno in cui ebbe termine, il 1876, è considerato da alcuni studiosi come la conclusione definitiva del Romanticismo.
Sono questi gli elementi autobiografici che l’autore fece confluire nel suo romanzo La freccia d’oro, edito nel 1919 e riproposto in lingua italiana da Einaudi, tradotto da Franca Violani Cancogni; la trama è la medesima: contrabbandieri, carlisti, idee per cui sacrificare la propria vita e una donna fatale. Il personaggio letterario di Lord X altri non sarebbe – pare – che il cospiratore carlista Tirso de Olazábal y Lardizábal (1842-1921), che spese realmente le sue finanze per armare i tradizionalisti ispanici.
Con un’idea simile ci si potrebbe aspettare un capolavoro, ma leggendo il libro la narrazione si rivela invece prolissa, né vivida, né indimenticabile.
Anche dal punto di vista dell’effettiva utilità per comprendere le vicende storiche citate, il libro lascia molto a desiderare. Del Carlismo non sono approfonditi né il percorso politico né gli ideali:
“La faccenda, nell’insieme, mi sembrava volgare: un uomo qualsiasi e le sue beghe private di pretendente. Non nego tuttavia che dalla prima pagina del giornale illustrato, lì sul tavolino, [re Carlo VII] apparisse quasi pittoresco, seduto alla brava su di un masso, alto, forte, la barba tagliata quadra, le mani sull’elsa di una spada e tutt’intorno lo sfondo selvaggio delle montagne”.
Il più famoso autore di romanzi di argomento carlista è senza ombra di dubbio il galiziano Ramón María del Valle-Inclán (1866-1936) e la sua Sonata d’inverno (1905) è cento volte superiore al volume che stiamo analizzando: il testo di Conrad è pesante e poco coinvolgente, anche le descrizioni dei protagonisti e dei luoghi trasmettono poco. Qui, lo scrittore di Cuore di tenebra (1924) risulta pressoché irriconoscibile; chi scrive si sente di dire che The Arrow of Gold non è riuscito affatto bene, un vero peccato.
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