“La forma dell’acqua” letto da Sergio Rubini
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Audiolibri
- Anno di pubblicazione: 2013
“Lume d’alba non filtrava nel cortiglio della Splendor, la società che aveva in appalto la nettezza urbana di Vigàta, una nuvolaglia bassa e densa cummigliava completamente il cielo come se fosse stato tirato un telone grigio da cornicione a cornicione...”.
La voce roca ed espressiva di Sergio Rubini legge "La forma dell’acqua", la prima inchiesta del commissario Salvo Montalbano, nato dal genio del Maestro Andrea Camilleri, nella quale un apparente assassinio è stato “costruito” in modo da assumere la stessa forma che ha l’acqua in un contenitore.
In una zona malfamata di Montelusa, nel luogo simbolico della mànnara, due munnizzari hanno trovato in un’auto il cadavere di un uomo con gli abiti discinti. L’ingegner Silvio Luparello, noto esponente della politica locale, è “un cadavere eccellente”, quindi la sua morte fa rumore. Brutta faccenda per il commissario Montalbano di Vigàta, il quale “quando voleva capire una cosa, la capiva”. “La bonarma è morta per cause naturali” come sostiene il burbero e sgarbato Dottor Pasquano, medico legale con il quale il poliziotto ha un rapporto burrascoso, ma Salvo intuisce che dietro alla morte di Luparello ci deve essere un intrigo ordito da qualcuno che desidera approfittare della scomparsa dell’uomo politico. Montalbano non intende fermarsi “alla forma che hanno fatto prendere all’acqua” perché Salvo sa che “l’acqua non ha forma, piglia la forma che le viene data”.
Nel 1994 Andrea Camilleri pubblicava per Sellerio il primo romanzo poliziesco dedicato a un personaggio integerrimo, fedele servitore dello Stato, dalle straordinarie doti umane e investigative. “L’arma che teneva in mano gli parse subito ridicola, se l’infilò nella cintura dei pantaloni”. Il successo di pubblico e critica era stato immediato, queste le cifre da record:
- 5000 copie la prima edizione,
- 3000 per la prima ristampa,
- 60mila copie nel 1998,
- 200mila copie ristampate nel 2000 in occasione dell’uscita del film TV su Rai 2, protagonista Luca Zingaretti e regista Alberto Sironi.
Risulta evidente che il lettore si fosse riconosciuto in questo poliziotto un po’ sui generis che si muove in una Sicilia metafisica, deserta e il cui simbolo è quel famoso terrazzino sul mare, “la verandina”, luogo dell’anima, nella quale il padrone di casa si rifugia a fumare e a riflettere semmai dopo aver fatto una bella nuotata. Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle nel 1925, finora ha venduto oltre 10 milioni di copie dei suoi libri in Italia e nel mondo, in una recente intervista ha dichiarato che Salvo Montalbano “non morirà e né andrà in pensione”.
La voce di Rubini si presta benissimo a interpretare l’atmosfera che permea il romanzo, dove nulla è come apparentemente sembra. L’attore con rara maestria presta il suo talento non solo nell’interpretazione del protagonista ma anche di tutti i personaggi che hanno contribuito a far diventare il commissario Montalbano, amante della buona cucina, una persona di famiglia, che vive di vita propria.
“All’osteria San Calogero lo rispettavano, non tanto perché fosse il commissario quanto perché era un buon cliente, di quelli che sanno apprezzare. Gli fecero mangiare triglie di scoglio freschissime, fritte croccanti e lasciate un pezzo a sgocciolare sulla carta di pane. Dopo il caffè e una lunga passeggiata al molo di levante, tornò in ufficio e appena lo vide, Fazio si alzò dalla scrivania”.
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