La favorita
- Autore: Leda Melluso
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2014
Con La favorita di Leda Melluso edito da Piemme nel 2014 ci si immerge a mezzo di una fascinosa e accattivante prosa nella Palermo del Cinquecento. Si suole definire questa particolare costruzione narrativa un romanzo storico ma non bisogna dare a tale classificazione una connotazione dispregiativa da feuilleton. L’autrice, appassionata di storia, immerge la sua narrazione in un preciso contesto temporale tipico del romanzo storico che da par suo ha una effettiva nobiltà di espressione storica ed artistica e possiede al contempo una funzione di espressione socio politica.
Come non ricordare oltre al celeberrimo romanzo del Manzoni, Massimo D’Azeglio ed il suo dire malamente riportato ed interpretato di “’Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani!”. Non ci si voleva riferire alla semplice identificazione nazionale di un popolo ma alla sua formazione ed educazione in quanto l’Italia come Stato era stata in parte, se non in toto, un’“invenzione” di una minoranza di popolo. Ma ritornando al contesto storico in cui si muove la Melluso, siamo in questo momento nella fase in cui la Sicilia è inserita nel contenitore spagnolo e si offre al lettore un peculiare affresco di un periodo storico particolare.
Siamo nell’epoca in cui è protagonista Marco Antonio Colonna, nella fase della c.d. Controriforma Siciliana e nel romanzo realtà, finzione e invenzione si mescolano in un appassionante intreccio narrativo come nei migliori romanzi storici. Era il tempo delle cortigiane, come lo divenne per necessità e cattiva ventura la protagonista del romanzo che assunse il nome di “Castigliana”, provenendo da quelle terre iberiche. Le così dette cortigiane, per nulla assimilabili alle odierne prostitute (leggasi escort), erano donne che oltre al fascino e alla bellezza possedevano una raffinata cultura e palesavano buone maniere. Imperava a quel tempo l’Inquisizione che nell’Isola ebbe dei connotati diversi da quella spagnola e nella narrazione si avvertono i singolari e spesso inesplicabili rapporti che questa infausta istituzione ebbe con il Potere.
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