La deriva dell’Occidente
- Autore: Franco Cardini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2023
La deriva dell’Occidente (GLF Editori Laterza, 2023) è un saggio del professor Franco Cardini, insigne storico e accademico e che ultimamente le sue giuste posizioni non vogliono essere comprese.
Il saggio prende lo spunto dalla domanda riportata nella quarta di copertina:
Di cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Oggi, con la guerra in Ucraina, sembra ritornare in auge un concetto di Occidente tutto geopolitico, ove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla “barbarie” orientale, russa e cinese. Ma non è sempre stato così, anzi, e siamo sicuri che questa idea di Occidente, questa alleanza fatta di valori, di economia, di tecnologia militare duri per sempre?
In uno stile fluido, ben curato, in una prosa pressoché aulica e ricchissima di note esplicative, l’autore è come se ci prendesse per mano e ci narra tutta la storia dell’Occidente tradizionale con le gesta di svariati personaggi attraverso i secoli.
È un saggio sulla salvaguardia dei valori tradizionali, sovranazionali e cristiani a cui necessiterebbe tornare per comprendere, ma anche capire che cosa veramente è l’Occidente e cosa invece dall’inizio del secolo XX vogliono far credere che sia.
La caduta, stabilita sulla carta, dei Tre imperi Centrali al termine della Prima Guerra Mondiale, l’indebolimento della Gran Bretagna, l’ascesa quindi del “controllo” americano in Occidente, quindi gli accordi divisivi al termine della Seconda guerra mondiale, sono tutti fattori che hanno inesorabilmente indebolito l’Occidente.
Con l’attuale guerra in Ucraina, che sta diventando ormai una vittima, in mano al falso Occidente, e si relega Mosca verso Oriente.
Proprio Mosca che rappresentò la “Terza Roma”, dopo la Roma Antica e dopo Costantinopoli (già Bisanzio, quindi Istanbul).
Concludo con le bellissime parole del prof. Cardini:
[…] Un’Europa che, come la Luce di Dio, evocata nel “Corano”, “non è né orientale né occidentale”. L’Europa di San Benedetto, delle cattedrali, delle università; l’Europa che ha scelto l’”Ode alla Gioia” di Schiller vestita dalle note della “Nona” di Beethoven. L’Europa libera e unita per la quale sarebbe valsa la pena di morire: e, soprattutto, nella quale sarebbe stato tanto bello vivere. La mia, la nostra dolce, carissima Europa.
L’Europa del Principe Eugenio di Savoia, che amava firmarsi in tre lingue “Eugenio Von Savoy” che dalla gloria di Lepanto in poi rappresentò la Tradizione.
Attualmente una sola Europa economica che ha dimenticato cosa è stata nei secoli trascorsi.
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Non ho letto il libro del prof. Cardini ma l’esaustiva recensione di Chiaserotti consente comunque delle inferenze, inoltre l’autore è molto noto: ho il dubbio che l’accento sui caratteri supposti universali (l’idea di Dio, quella di progresso, di democrazia,…) del “trascorso” Occidente non colga la natura storica di tali valori; in tal senso, la questione mi pare sia ancora forma versus dialettica, di spengleriana memoria (tra l’altro il titolo richiama, mi pare chiaramente, “Il tramonto dell’Occidente” di Spengler); per esemplificare, la Mosca degli zar non è la Mosca di Lenin e questa non è quella di Stalin, ancora diversa è quella odierna. L’universale dell’Occidente, il suo Essere dell’ente, sta proprio nell’accettare la storicità dei contesti e il progredire dialettico dell’Idea. La forma di anti-illuminismo presupposta nel libro di Cardini – e molto in auge presso la “nuova metafisica” sovranista - è alla base del ritorno a una visione mitologica, vagheggia la salvezza che viene da una concezione ultramondana della Nazione, molto prossima a quella dei totalitarismi: per dirla con l’Hugo di “Novantatre”, “La storia ha la sua verità, la leggenda ha la propria. La verità leggendaria è di natura diversa da quella della verità storica”. Mi pare non vi sia da dire altro…
Inarrivabile libro che spiega ab imis l’Europa, ma come un "unicum"
,Est - Ovest per i comuni valori cristiani, storici e culturali: quel capolavoro di geopolitica di Papa Wojtyla in 28 anni di lavoro della S. Sede che creò le condizion per la caduta del Muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda e 70 anni di Pace.. fino a che Usa e Nato non hanno deciso di provocare una guerra in Ucraina per il nuovo ordine mondiale che stanno cercando di imporci le "Corporation’,s", le massime lobby finanziarie del Pianeta...
Una Europa né occidentale né orientale non c’è. Esiste l’Eurasia ma pure l’Atlantico. Se per correggere un errore se ne fa un altro, non se ne viene a capo. Anche per questo non si è riusciti a impedire la guerra in Ucraina. Se non si riconosce l’occidentalità dell’Europa si finisce per diventare succubi dell’Oriente, se non si riconosce che l’Europa è parte dell’Eurasia, si finisce sotto americanizzazione. Bisogna trovare l’equilibrio e non ci si può affidare sul collettivismo di sinistra, di marca orientale, né sull’individualismo spinto che viene d’Oltreoceano.
Mauro Pastore