La coda del geco
- Autore: Bettina Bartalesi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Anna, Amanda, Moira come i gechi amano le tenebre e si aggirano alla luce lunare al pari delle ombre. Tre donne distanti, diverse, ognuna presentata con uno stile che le assomiglia. Anna si lascia ingannare dall’amore, è generosa e appassionata, si sa donare. Ma non accetta gli inganni e i tradimenti. Amanda all’inizio ha paura, si lascia trascinare in qualcosa di terribile, ma poi afferra saldamente le redini fino a diventare padrona del gioco. E unica giocatrice. E Moira? A essere così ha le sue brave ragioni, si sente provocata e ferita e minacciata dal passato che continua a ghermire la sua anima.
La soluzione? Per tutte e tre è la stessa.
Dicono che chi acquista un’arma deve mettere in conto, prima o poi, di usarla, e così chi si trova ad impugnare qualcosa che può uccidere diventa, in un attimo o dopo una lunga meditazione, un potenziale assassino. Poi il passo è breve e tutto si tinge di rosso, la coda del rettile è stata mozzata e si contorce spasmodica prima della immobilità perpetua.
Bettina Bartalesi ci immerge, con questi tre racconti di donne intrappolate dal destino, in un incubo irreale che si materializza, in un rosso relativo capace di tingere la scena e lo fa vedere in controluce, come un lampo attraverso gli occhi chiusi. Il lettore avrà nelle orecchie il rumore incessante dell’affannoso respiro della vittima e del carnefice, sentirà nelle narici l’odore acre del sangue, misto a quello della salsedine, del chiuso di una cantina. Le sensazioni sono vivide e descritte in modo particolareggiato, senza sconti, quella paura, quel tremore che scuote l’essere fin dalle viscere e che accomuna la vittima e l’assassino poiché anche quest’ultimo (o per meglio dire ultima, visto che sempre di donne si tratta) vacilla e sente la testa ronzare, costretto a dominare una selva di sentimenti e di paure. Questo ci farà in un certo modo assolvere tutte le tre protagoniste e regalerà loro la nostra pietà, ma non ci impedirà di avere le ginocchia che si piegano al cospetto di tenere creature la cui mano affonda il fendente e che poi, dopo il delitto, non si pentono ma vanno fino in fondo.
La coda del geco (David and Matthaus, 2014) è un bel libro da leggere tutto d’un fiato con la schiena attaccata alla parete.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La coda del geco
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