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Recensioni di libri

La Famiglia Moskat di Isaac B. Singer

La famiglia Moskat è uno di quei romanzi che, seguendo le vicissitudini di una singola famiglia, riesce meglio di molti libri di storia a rappresentare un determinato arco temporale, con le evoluzioni, i conflitti, le contraddizioni che lo caratterizzano.

Donatella Migliaccio
Donatella Migliaccio Pubblicato il 19-02-2013

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La Famiglia Moskat

La Famiglia Moskat

  • Autore: Isaac B. Singer
  • Genere: Romanzi e saggi storici

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La famiglia Moskat è uno di quei romanzi che, seguendo le vicissitudini di una singola famiglia, riesce meglio di molti libri di storia a rappresentare un determinato arco temporale, con le evoluzioni, i conflitti, le contraddizioni che lo caratterizzano.

La storia della famiglia Moskat si dipana dai primi anni del ‘900 fino all’invasione della Polonia da parte di Hitler e si svolge per l’appunto in Polonia, a Varsavia, dove il vedovo Reb Meshulam Moskat fa ritorno da Karlsbad, alla sua veneranda età, sposato per la terza volta con Rosa Frumetl, vedova anch’essa, con una figlia da maritare, Adele. Il patriarca ha sempre fatto di testa sua anche se i figli sospettano che, dietro questa mossa, ci sia il tuttofare del padre, Koppel, vero conoscitore dello stato degli affari della famiglia, intermediario tra il padre e i figli, considerati da quest’ultimo dei buoni a nulla, dal primo all’ultimo, che non aspettano altro che dividersi le ricchezze accumulate dal genitore in una vita dedita al commercio. Il ritorno di Meshulam Moskat ci introduce nella comunità ebraica di Varsavia, nei vicoli densamente abitati, brulicanti di vita e commerci, dove gli uomini hanno tutti i riccioli ai lati del volto e le donne indossano tutte la parrucca da matrona. Qualche settimana dopo giunge in città, da un remoto paesino della Galizia, Asa Heshel Bannet, nipote del rabbino Katzenellenbogen, per intraprendere studi all’università di Varsavia.

Alla morte di Meshulam, punto fermo attorno cui ruotavano tutti i figli e nipoti, la famiglia si disintegra e nessuno potrà più porre freno, come d’altronde inutilmente tentato dal vecchio Moskat, all’abbandono degli costumi ebraici da parte delle nuove generazioni a favore di una tendenza all’omologazione con i gentili. Da questo momento in poi la progressiva dissoluzione della famiglia fa da contraltare all’indebolimento della cultura ebraica dell’Europa centrale, con i primi coloni che partono per la Palestina, con le nuove generazioni che si allontanano gradualmente dall’uso dello yiddish a favore del polacco, che abbandonano i vecchi costumi a favore di un abbigliamento occidentale più ricercato fino, nei casi più estremi, alla conversione alla religione cristiana.

Sullo sfondo delle vicissitudini familiari, che nonostante il gran numero di personaggi si seguono agevolmente, ritroviamo la Polonia del primo ‘900, continuamente contesa tra i russi e i tedeschi, alla ricerca di una propria indipendenza, impregnata di antisemitismo al punto tale da renderla ambigua dinanzi all’avanzare del nazismo.
Scritto in yiddish e pubblicato per la prima volta a puntate sul Jewish Daily Forward da Isaac B. Singer, Premio Nobel per la letteratura nel 1978, “La Famiglia Moskat” è il racconto degli ultimi anni di vita della grande comunità ebraica polacca: un’analisi della sua lenta dissoluzione, in parte accelerata dall’interno con l’indebolimento dei costumi e l’affievolimento delle tradizioni, dall’altra con l’avanzare del nazismo e della soluzione finale.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Famiglia Moskat

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