L’ora più bella di Stefano Benni

Non è possibile avere la passione della lettura e non amare Stefano Benni; sarebbe proprio un controsenso. Non perché siamo necessariamente esterofili, ci sembra, ma chi scrive azzarda nel dire che il pensiero dominante è: letto uno, letti tutti. E invece c’è come una distanza tra le opere giovanili e quelle adulte e poi anziane; Benni ora si avvicina agli ottanta anni ma ha ancora una vita di curiosità e di delusioni. Nel mirabile racconto L’ora più bella (Feltrinelli, 2012) ci invita a riflettere appunto sull’ora più bella della nostra vita che ha utilizzato anche il titolo.

Sembra ovvio che quest’ultima vada fatta risalire al passato, nell’adolescenza o nella prima giovinezza, ma in realtà mentiamo a noi stessi, perché chi ci garantisce che l’ora più bella non sia rintanata in un futuro prossimo, quando pensavamo "ogni passione spenta" (il titolo di un libro molto amato di Vita Sackville-West, una scrittrice di grande talento che mandò lettere e messaggi amorosi a Virginia Woolf e le chiese incontri passionali, anche se la scrittrice Woolf non accettava il lato libertino dell’amica).
L’ora più bella è un mistero, sono quei brevi momenti dove tutto combacia, la serenità familiare, un amore segreto o la solitudine o anche la certezza di avere un talento e di rispettarlo. Eppure Benni non si fida nemmeno del futuro. Come siamo certi che ci sarà un futuro per noi con molte ore liete?
E allora anche lo scrittore si incarta da solo, riportando al millesimo una certa ora; si ricorda un giorno di un’estate caldissima in una colonia marina diretta da religiosi, e ritorna a lui bambino con altri bambini che vogliono fare il bagno per stemperare la calura. Ma dal momento che due o tre ragazzini hanno fatto gli stupidi, il bagno non lo farà nessuno; ed ecco che già un amichetto ha messo il piede nell’acqua e lui lo raggiunge e poi arrivano tutti in un’ora di grande movimento, non hanno più caldo, hanno avuto fegato perché poi sanno che ci saranno restrizioni più severe.
Ma chissà se è stata veramente quella l’ora più bella e se è vero poi che l’autore stesse nell’acqua per tutto quel tempo. È talmente bravo Stefano Benni che ci porta letteralmente nella spuma del mare. In ogni caso lo scrittore è sempre stato eccelso nei racconti e alcuni suoi libri sembrano semplicemente inclassificabili.