Io Agrippina
- Autore: Andrea Carandini
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2018
Il professor Andrea Carandini, già docente di Archeologia in diverse università, ha studiato per trent’anni il Palatino e ha fuso, con Io Agrippina, la storia con l’archeologia e, per farlo, ha scelto un punto di vista che focalizzasse tutti gli eventi e il genere letterario del romanzo, nella forma di un’autobiografia.
Il punto di vista è quello di Agrippina, figlia di Agrippina e Germanico, pronipote di Augusto, sorella di Caligola, moglie di suo zio Claudio e madre di Nerone. Agrippina minore, per distinguerla dalla madre, è stata una donna che si è trovata al centro del potere, che lo ha subito, ma che è stata anche in grado di esercitare con ruolo da protagonista.
Le note e i disegni ci aiutano a visualizzare i luoghi e le atmosfere degli ambienti del colle Palatino e degli edifici, oltre a restituirci le carte geografiche con i confini amministrativi dei periodi raccontati. La potenza dell’archeologo aggiunge alla narrazione la dimensione spaziale che non prescinde da quella temporale, propria dello storico, ma dalla quale si sposta su un piano più complesso, che potrebbe definirsi tridimensionale. Le illustrazioni e le tavole sono state curate da Maria Cristina Capanna e Francesco De Stefano.
Il libro narra storie e vicende realmente accadute, ma inserite e raccontate dal punto di vista di Agrippina, donna forte, volitiva, intelligentissima, capace di insinuarsi nel potere e di diventare essa stessa fulcro del potere, senza perdere di vista una dimensione che va al di là del potere stesso. Il romanzo sembra davvero una biografia, tanto l’autore è stato capace di calarsi nei panni di questa importantissima donna della casa imperiale Giulio Claudia riuscendone ad interpretarne il punto di vista, le pulsioni, gli umori. In questo senso sono importantissime anche le immagini scelte per rappresentare Agrippina, tra le tante statue presenti nei musei del mondo, ne sono state scelte alcune che sono particolarmente significative ed inserite nel libro.
Agrippina minore può essere considerata una donna moderna; essa stessa aveva scritto dei suoi commentarii, come facevano gli uomini impegnati in politica o in incarichi pubblici. Se fosse stata uomo, sarebbe stata imperatore e la storia della sua famiglia è una storia tragica, in cui figure paradossali, come Caligola e Nerone, arrivarono al potere. Ma invidie, gelosie, lotte di puro potere, riuscirono a distruggere visioni lungimiranti
Nel propagarsi, l’Impero ha diminuito, anche se non spento, le innumerevoli culture locali, facendole gravitare sulle leggi e sui costumi dei Romani, plasmandole ma non oltre il necessario. Non è forse questa la funzione dell’ordine: aggregare uomini sparsi o inadeguatamente raggruppati, che tra loro come lupi si sbranano, intorno a un potere ecumenico, stabile perché pacificato e durevole perché volto all’eterno, la cui identità è diventata fattore comune? Una civiltà non può equivalere a un guazzabuglio di culture che non si integrano intorno a un fulcro di attrazione e che generano regresso.
Agrippina sarebbe stata una figura con “corpo di donna e cervello di uomo” grazie all’influenza che riusciva a esercitare e al potere che conquistò, ma il professor Carandini dà al lettore la sensazione di leggere un’autobiografia scritta da una donna fuori dal tempo e di ogni tempo.
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