Infinita notte
- Autore: Alessandro Zaccuri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2009
Il Festival di Sanremo: l’evento di punta dello spettacolo italiano, un elemento irrinunciabile del nostro costume, perfino della nostra storia. L’uscita di un romanzo ambientato proprio a Sanremo durante la settimana del Festival, in coincidenza con la notevole ripresa, in termini di ascolto e successo, che tale evento ha avuto proprio due settimane fa, non mancherà di suscitare interesse e curiosità. In effetti, chi scrive ha deciso di affrontarne la lettura proprio in concomitanza con le cinque serate del Festival. Oramai, chi lo segue lo sa bene, da diversi anni il suo successo è dovuto più alla parte strettamente riguardante lo spettacolo che alla qualità delle canzoni in gara: ed in questo senso la copertina, con la sua insegna stile Broadway che sovrasta non già un microfono o uno strumento musicale, ma una fila di ballerine stile Bluebell, è estremamente azzeccata.
Nel romanzo come nella realtà, l’imperativo non è fare musica, ma fare audience: e così anche i giovani che magari avrebbero ottime proposte devono inventarsi veri e propri “coup de theatre” per farsi prendere in considerazione. Il Festival è quello del 2010: il gruppo degli autori lavora senza sosta per l’audience. Ne fanno parte il giovane scrittore di successo, l’anziano autore terrorizzato dall’idea di perdere terreno, la donna dalla lunga carriera che ha più potere degli stessi dirigenti, il presentatore prudente e pacato, visto che in fondo è lui che ci mette la faccia. Hanno fra le mani lo scaldaletto perfetto, la ex pornostar diventata cantante, ma improvvisamente un’altra bomba scoppia loro fra le mani: lo skater protagonista di incursioni tese a disturbare la manifestazione, fra volantini, adesivi ed evoluzioni. Si scoprirà presto che Sliver G altro non è che il figlio di un importantissimo dirigente, che cerca di farsi strada malgrado l’avversione del padre, e che di giorno si trasforma in Gabo e canta davanti al Teatro Ariston la sua bella canzone. E’ proprio di quel Gabo che si innamorano Vanessa e Francy, amichette a caccia di autografi: non potrà nascerne che una piccola tragedia. Completamente staccata dalle altre è la storia di Miles, dirigente per niente interessato al Festival, arrivato a Sanremo sperando in una storia clandestina con Jeanne, esotica ed affascinante manager di un’agenzia di lavoro interinale. Miles si trova suo malgrado coinvolto, sotto l’effetto di gravi minacce e della seduzione di Jeanne, in una losca storia che non risulta mai troppo chiara neppure a chi legge, e che rischia di costargli lavoro e matrimonio.
“Infinita notte” è senz’altro un titolo estremamente adatto a questo romanzo, che ci trasmette un’impressione di cupezza, di mistero, un’atmosfera rarefatta propria delle ore notturne. Riesce difficile immaginare i personaggi muoversi alla luce del giorno, e la stessa Sanremo sembra quella di qualsiasi altro periodo dell’anno: non si percepiscono la frenesia del Festival, l’attesa della folla, l’assalto dei giornalisti. Anche i cantanti sono nominati casualmente, in frasi quasi “buttate là”, forse a ribadire il concetto che è lo spettacolo quello che conta veramente. Si ha l’impressione di osservare i personaggi “da lontano”, di non entrare mai nella loro vera personalità, e alla fine troppe domande rimangono senza risposta, troppe situazioni restano in sospeso. Come se, insieme al giovane scrittore accorso a Roma al capezzale del padre, anche noi ci lasciassimo tutto alle spalle.
INFINITA NOTTE
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