Il ponte degli assassini
- Autore: Arturo Pérez-Reverte
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
In questa settima avventura del Capitano Alatriste (Marco Tropea Editore, 2012) Pérez-Reverte porta il suo personaggio più noto in Italia, l’Italia del 1600 dove gli spagnoli dominavano territori importanti.
Tutta la prima parte del romanzo è in movimento tra Napoli, Milano e Roma, luoghi dove la Spagna governa o ha buoni alleati, ma non si tratta di un vagabondaggio bensì della delicata messa a punto di un complotto.
Il capitano Alatriste, che non ha mai raggiunto questo grado ma viene chiamato così dagli amici e compagni d’arme, è un soldato mercenario, poco portato all’ossequio verso i potenti. Un individuo sempre in cerca di un ingaggio che possa procurare bottino e riempire le tasche quel tanto che basta per farsele vuotare in osterie e bordelli. Eppure è un patriota, che non si tira indietro nemmeno di fronte al più difficile degli incarichi.
L’ultima missione che la Corona vuole affidargli è un vero e proprio colpo di stato.
Il bersaglio è Venezia, la Repubblica che gli spagnoli disprezzano profondamente per il suo splendore, la sua indipendenza e il suo essere una nemica pericolosa, maestra di intrighi e indifferente alla potenza della Spagna.
La missione di Alatriste è di assassinare il Doge Giovanni Corner durante la messa di Natale, per favorire l’insediamento di un successore più ben disposto verso gli interessi spagnoli.
Appena viene a conoscenza della portata di ciò che gli si chiede il maturo mercenario sente un brivido lungo la schiena.
Ma, tutto sommato, chi gli propone l’incarico sa che difficilmente lo spadaccino rifiuterà. Lui riflette, dubita, si fa domande ma nel suo animo la decisione avanza, inesorabile e piena di disincanto riguardo a quale ruolo avrà nei disegni dei potenti.
“Il sole faceva risplendere la vecchia coccia, solcata dai graffi di altre lame.”
Alatriste è come la sua spada: segnato dalle ferite di molte battaglie ma sempre pronto a fare il proprio dovere.
Accetta la missione pur dubitando che ne tornerà vivo e sapendo che potrà scegliere solo una parte di coloro che lo affiancheranno.
Il primo a cui il protagonista lascia libertà di scelta è Inigo Balboa, il non ancora diciottenne figlio di un vecchio amico deceduto. Il giovane, ormai fedele compagno d’avventure, non si tira certo indietro.
“A quel tempo ero un ragazzo audace e attaccabrighe, suscettibile come ogni buon basco, geloso della mia reputazione e incline a sbandierarla; perché la gioventù, come si sa, guadagna spesso in valore quello che perde in prudenza.”
La voce narrante di Inigo si alterna, lungo tutto il romanzo, al punto di vista di Alatriste dandoci la consapevolezza che sarà lui, una volta raggiunta l’età matura, a farsi biografo di colui che considera il suo maestro.
Ma la peggiore sorpresa che il capitano si troverà di fronte sarà l’avere come alleato un vecchio nemico: l’italiano Gualterio Malatesta, sicario e spia.
E’ un mistero come questi sia riuscito a sfuggire alla forca dopo che nel romanzo “Il cavaliere dal farsetto giallo” lo avevamo lasciato nelle mani del boia, accusato di complotto contro la Corona.
Eppure il losco spadaccino se l’è cavata, dal patibolo almeno, certamente non dalla tortura.
E’ dimagrito, invecchiato e con due denti spezzati; l’uomo che Alatriste affronta come fosse un fantasma non è più l’individuo spavaldo di un tempo. Gli è stata risparmiata la vita non la tortura e, sentite le sue rivelazioni, qualcuno ha deciso che può essere utile agli interessi della Corona.
Il protagonista non può rifiutare quell’inaspettato e sgradevole alleato, ma si riserverà di pareggiare i conti al momento opportuno.
Infine Venezia, la Venezia del 1600, opulenta e terribile, il luogo dove i nemici della Repubblica scomparivano senza lasciare traccia per finire torturati e strangolati in oscure segrete.
Gli spagnoli sanno di dover affrontare ogni aspetto della missione in maniera spietata poiché i loro nemici non saranno da meno e il capitano sa quanto, nelle faccende di Stato, l’onore sia ben poca cosa.
Il ponte degli assassini
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