Il guinzaglio di Giovanni Toscano

Michele torna a casa ma si annoia e affoga la tediosa routine della stagione estiva portando a spasso il suo cane Ulisse. Sarà proprio Ulisse, nomen omen, in una delle sue scorribande, a prospettare un incontro foriero di mutamenti forti e repentini.
La pur giovane esistenza del protagonista è al bivio con una storia stanca trascinata con Chiara, ragazza problematica, quasi bipolare, e capace di passare rapidamente in stati d’animo diametralmente opposti.

L’autore mette a confronto la relazione tra i due in impietosi flashback che si contrappongono al curioso e fortuito incontro con una famiglia italo-francese favorito dal cane esploratore Ulisse.
Più Michele è perplesso sul futuro della relazione con Chiara, più è attirato dalla solare coetanea Léa e dalla variopinta famiglia di lei accompagnata da altrettanti amici.

L’atmosfera intrigante paragonabile a un film anni Sessanta con lo sfondo della bella villa con piscina è incrinato da un incendio quasi sicuramente doloso che si fa strada sul crinale del monte sul quale la costruzione si affaccia.

Il guinzaglio di Giovanni Toscano (Fandango, 2021) è un romanzo scritto da un giovane autore già padrone della narrazione, resa intrigante e movimentata dalle continue digressioni tra passato ed epoca dei fatti.
I dialoghi vivaci contribuiscono a rendere la storia scorrevole e mai noiosa fino all’inaspettato finale che dona una spruzzatina di giallo all’intera vicenda.

Forse un tantino paradossale in talune circostanze, il libro spiega la dicotomia di un giovane uomo scisso tra un eccessivo senso di prudenza e riflessione e desiderio di vivere e viversi.
Molti sapranno riconoscersi nei dubbi di Michele e apprezzare il pizzico di sana follia che lo travolge dopo l’incontro fortuito con la giovane francesina.
Bell’esempio di giovane narrativa italiana edito da Fandango libri.