Il giardino dei labirinti segreti di Fiona Valpy

Il giardino dei labirinti segreti (Newton Compton 2023, titolo originale The Cypress Maze, traduzione di Paola Vitale e Marianna Zilio) è il nuovo romanzo di Fiona Valpy.
L’autrice, inglese di nascita, ha vissuto sette anni in Francia, dove, insieme alla famiglia, ha ristrutturato una grande casa di campagna, nei vigneti di Bordeaux, prima di trasferirsi di nuovo in Gran Bretagna. Questa esperienza ha ispirato tutti i suoi bestseller.

La Toscana è una delle regioni più belle e suggestive della nostra Penisola. Città cariche di storia, coste accoglienti con la vegetazione alle spalle e cime montagnose per tutti gli appassionati di sci. Ma forse quello che più colpisce il cuore e l’anima del viandante è il paesaggio, quelle verdeggianti colline dolci, intervallate da cipressi secolari che delimitano i confini. La cosa che incanta è che qui il paesaggio rurale nel corso dei secoli non è cambiato quasi per niente.
Ecco perché la campagna toscana è un’opera d’arte naturale, con i filari di viti e di vigneti, i borghi caratteristici, le belle ville e i loro giardini all’italiana.

Ecco perché Fiona Valpy, autrice da un milione di copie vendute e tradotta in trenta lingue, ha deciso di ambientare il suo nuovo appassionante romanzo, giocato su due piani temporali, nella immaginaria Villa delle Colombe, (lasciandosi ispirare da villa La Foce di Iris Origo, Dimora Storica Italiana i cui giardini sono famosi in tutto il mondo) nelle Crete Senesi, zona a sud-est della città di Siena, che include i territori comunali di Asciano, Buonconvento, Montalcino, Pienza.
E il pensiero va subito al film Il paziente inglese (1996), diretto da Anthony Minghella, vincitore di 9 premi Oscar e tratto dal romanzo omonimo di Michael Ondaatje, la cui location è un convento abbandonato vicino a Pienza dove si sviluppa la storia.
Dunque simbolicamente avvolti dalla calda luce della Toscana, ripromettendoci di tornare presto a visitare quei luoghi indimenticabili, ci apprestiamo a leggere il romanzo, che certamente non deluderà le più romantiche delle lettrici.

Osservo il panorama che si estende davanti a me per chilometri.

Crete Senesi 2015. Tess, sconvolta dalla recente scomparsa del marito, cerca rifugio per leccarsi le ferite a Villa delle Colombe, custodita da Beatrice Crane, di origini scozzesi, vecchia compagna di scuola della nonna, che si trova lì fin dagli anni della Seconda guerra mondiale.

Le pareti ocra della dimora richiamano i campi di grano, mentre le imposte alle finestre sono dello stesso verde scuro dei cipressi, in armonia con il paesaggio naturale fatto di colline e alberi. Ma c’è anche un tocco di eleganza, la mano dell’artista è evidente nella scalinata di pietra, che conduce alla porta, e negli elementi decorativi finemente scolpiti della balaustra, che corre lungo la facciata della casa. Meravigliosi sono i giardini all’italiana della villa, un balsamo per gli occhi per l’addolorata Tess, giunta dall’Inghilterra per trovare un po’ di pace.
La paziente Beatrice è proprio la persona adatta in questo momento per Tess, anche il cibo italiano, in questo senso, non guasta. Anzi.
Mentre il sole inizia a tramontare oltre il monte Amiata, per la prima volta dopo molti mesi, Tess sente un senso di calma, che le attraversa le membra. Abbassa lo sguardo sulle mani e vede che le dita sono strette nei loro soliti pugni.

Lentamente le rilasso, mentre il crepuscolo ammorbidisce i contorni delle colline e le ultime rondini si infilano nei nidi sotto la grondaia.