Stephen King, Jonathan Coe, Margaret Atwood, Neil Gaiman, Joanne Harris, David Nicholls: cosa accomuna questi nomi? Sono tutti dei maestri della scrittura mondiale e contemporanea, direte voi.
Certo: ma c’è anche altro e l’abbiamo scoperto grazie alla confessione di un’autrice esordiente americana fatta ieri su Twitter e diventata presto virale fino ad arrivare anche a rimbalzare in Italia.
Facciamo un piccolo passo indietro per capire da dove tutto è partito.
Lo sfogo su Twitter della scrittrice esordiente Chelsea Banning
Chelsea Banning, che scrive su Twitter con il nick di Chelsea Banning Author, è una giovane scrittrice americana che lo scorso 22 agosto ha pubblicato un romanzo fantasy intitolato Of Crown and legends. Come di consueto dopo l’uscita di un libro, la scrittrice sta partecipando ai suoi primi firmacopie, ma purtroppo gli eventi non vanno sempre come lei aveva immaginato.
L’ultimo firmacopie è stato, infatti, una vera Caporetto: la giovane, già scoraggiata dall’esiguo numero di persone che avevano comunicato di partecipare all’evento, ha avuto una vera batosta quando ha visto presentarsi effettivamente solo due ospiti. Ha, così, affidato il suo sfogo su Twitter con questo post:
Probabilmente le sue aspettative erano solo quelle di ricevere qualche parola di incoraggiamento da amici e conoscenti più vicini. E invece le risposte che ha ricevuto sono quelle di autori del calibro di Neil Gaiman, Margaret Atwood, Joanne Harris, Stephen King, David Nicholls e Jonathan Coe.
Il fallimento degli scrittori: una tappa da cui non lasciarsi scoraggiare
Gli esordi, si sa, sono momenti difficili per tutti: a confermarlo arrivano le testimonianze di questi big della letteratura mondiale che non hanno avuto remore nel rispondere alla giovane Chelsea Banning riportando alcune testimonianze degli albori delle loro carriere.
Così Stephen King ha raccontato del primo firmacopie de Le notti di Salem, quando ad attenderlo c’era solo un ragazzino grassottello che cercava la sezione dei libri di estrema destra all’interno del negozio.
Se possibile, la storia che ha raccontato Margaret Atwood è ancor più incredibile: la scrittrice, che oggi gode di un successo smisurato grazie a The Handmaid’s Tales, ha scritto a Chelsea Banning che a uno dei suoi firmacopie non c’era anima viva, soltanto un tipo che cercava del nastro adesivo e pensava che Atwood fosse una commessa del negozio.
David Nicholls, dal canto suo, ha detto che spesso i commessi della libreria fingevano di essere, in realtà, ospiti delle sue presentazioni per farlo sentire meno male:
Anche Jonathan Coe ha raccontato di quando fu invitato a un festival dedicato al crime e in quell’occasione il celebre scrittore avrebbe dovuto tenere una conferenza contemporaneamente ad altri eventi tenuti da personalità del settore. Per lui, non si presentò nessuno eccetto un uomo con cui Coe parlò per un po’ e che poi ringraziò calorosamente. Alla fine questo gli disse che lui, in realtà, era lì perché avrebbe dovuto presentare l’intervento di Coe.
Jodi Picoult ha ammesso di aver trascorso diversi firmacopie rimanendo seduta, da sola, e quando qualcuno si avvicinava lo faceva solo per chiederle dove fosse il bagno:
Neil Gaiman invece ha raccontato che al firmacopie a New York di uno dei suoi più grandi successi, Good Omens, non si presentò nessuno.
La scrittrice di La moglie coreana, Min Jee Lee, ha confessato che a un reading da lei organizzato era presente solo il cugino del marito:
Infine l’autrice di Chocolat, Joanne Harris, ha raccontato che proprio alla presentazione a Glasgow del libro che l’ha resa famosa in tutto il mondo si è presentato solo un uomo, che però era entrato in libreria per ripararsi dalla pioggia.
Insomma, sembra che il minimo comune denominatore di tantissimi successi letterari sia una partenza abbastanza in sordina agli esordi. Che questo sia di buon auspicio per la giovane Chelsea?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Flop alla presentazione del libro: le confessioni degli scrittori più celebri su Twitter
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