Dove la luce
- Autore: Carmen Pellegrino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2024
Dove la luce (La nave di Teseo, 2024) è l’ultimo romanzo di Carmen Pellegrino, autrice originaria di Postiglione degli Alburni, centro cilentano al confine tra Campania e Basilicata, con all’attivo prestigiosi premi letterari.
Si tratta di uno scritto “atipico”, per il rapido passaggio da un episodio all’altro senza un ordine cronologico definito. Ma, d’altra parte, non è così che fluiscono i ricordi?
La storia stessa è fatta di salti temporali, di flussi di coscienza, di cicli di eterno ritorno che si susseguono e, semplicemente, trovano la via. Forzatura sarebbe cercare di contenerli e niente di più sbagliato per un romanzo che invece si palesa perché corrispondente a un’urgenza genuina di raccontare, dove tutto è spontaneo e nulla si rivela artefatto.
A un occhio superficiale, si potrebbe definire come la storia di tre soggetti che s’intersecano (almeno i primi due) e confluiscono nei ricordi di una donna che diventa voce narrante. Realtà e fantasia si uniscono, perdono i confini e si fondono.
Il senzatetto Milo, uomo che ha perduto tutto e adesso attende la morte senza avere l’audacia di procurarla, vive all’addiaccio nella Roma dell’aprile 1987.
Come detto, i riferimenti temporali saranno molteplici, ma in linea di massima il 1987 è l’anno da tenere presente per una serie di motivi che verranno enunciati tra le righe. Dal personaggio di fantasia, si passa a un incontro con un soggetto realmente esistito, Federico Caffè, professore di economia, che nella vita si è battuto per assicurare protezione ai ceti più deboli. Proprio in una mensa per poveri avverrà l’incontro tra i due. E quando il lettore è immerso nella storia del Professore, scomparso nell’aprile del 1987 in circostanze mai chiarite, ecco che fa la comparsa la suddetta voce narrante, in una Postiglione del 2023. Una donna nata nel 1977 col suo bagaglio di ricordi, riflessioni profonde e citazioni letterarie acculturate.
“Allora, forse, io scrivo per tutti quelli che nella mia famiglia non hanno potuto farlo. Leggo per quelli di loro che non sapevano leggere, ma avrebbero voluto entrare in quei mucchi di segni incomprensibili attraverso i quali spesso venivano ingannati, frodati, umiliati da chi aveva avuto la scuola.”
La nostalgica riflessione per un mondo che non tornerà, assume la voce di una figlia che ha abbandonato la sua terra, eppure sempre vi fa ritorno. Di chi comprende che la generazione precedente ha pensato a stare bene, lasciando in eredità un mondo pregno di imperfezioni, magagne pronte a scoppiare tipo una bomba a orologeria. Eppure l’oppressione di sentirsi privilegiati, non supera il senso di colpa per non poterne gioire appieno. Le colpe dei padri ricadono sui figli, a questi ultimi la sciagura di riconoscerne le pecche e non poterle accettare fino in fondo. Questo stare dentro e fuori dalle proprie radici, al tempo stesso. Ma non poterne fare a meno, mai.
Con prosa poetica, attraverso cui esprime concetti in modo unico e magistrale,
Carmen Pellegrino prova a raccontare una storia, in quello che senza dubbio si rivela il suo libro più personale. Ciò che non intende essere un’autobiografia (detto da lei, che è così schiva!) si traduce in realtà in una magica finzione, attraverso cui far muovere i suoi personaggi. In luoghi che li hanno visti agire e popolati, al tempo stesso.
”Parlo di ciò che manca e della grazia di ciò che c’è.”
I ricordi sono di tutti e questa storia acquista un valore universale. Invenzioni, suggestioni, qualunque cosa vale pur di sentirsi vivi.
Il titolo è tratto dalla poesia Dove la luce di Ungaretti, mentre la dedica è per l’amata madre.
Dove la luce è stato proposto per il Premio Strega 2024.
Carmen Pellegrino meriterebbe tutto il meglio, tanta è la sua bravura. Comunque vada, sarà banale, ma chi sa scrivere così ha già vinto. La sua intima battaglia contro l’oblio, cosa ben più importante.
Dove la luce
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Un libro perfetto per...
per chi ama le storie suggestive, fatte di luoghi remoti e anime che li hanno abitati.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dove la luce
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